Università, anche studente aquilano all'incontro con Napolitano

11 Gennaio 2011   18:24  

Ieri, 10 gennaio, nell’ambito dell’incontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e il CNSU (consiglio Nazionale degli Studenti Universitari), c’è stato spazio anche per i problemi che attanagliano l’Università e il Diritto allo Studio all’Aquila.
All’incontro, nato dalle mobilitazioni derivanti dalla Legge Gelmini e dal dialogo che si è aperto tra gli studenti universitari e il Presidente della Repubblica, ha infatti partecipato lo studente dell’Università dell’Aquila Mauro Pettinaro, rappresentante dell’Udu.
"Dall'incontro - si legge in una nota dell'Udu - è emersa una forte preoccupazione per i tagli agli Atenei e al Diritto allo studio, che aggravano ulteriormente quelli che saranno i danni provocati dalla Legge Gelmini al sistema pubblico universitario. L'appuntamento del CNSU con il Presidente Napolitano rappresenta, in maniera inopinabile, la conferma di una mancanza di dialogo con il Governo e con il Ministro Gelmini che, durante l'iter di approvazione parlamentare della riforma, non ha mai consultato l'organo di rappresentanza nazionale per timore di non ricevere un parere positivo sulla riforma.
Nell’ambito dell’incontro dunque il rappresentante dell’Udu L’Aquila ha riportato al Presidente Napolitano le difficili condizioni in cui versano gli studenti all’Aquila, e la preoccupazione che il ruolo che l’Università potrebbe avere nella Città dell’Aquila, come motore di rilancio sociale, culturale ed economico, nel complesso contesto post sisma sia 'sprecato'.
Da questo punto di vista - prosegue la nota - Pettinaro ha sottolineato l’incredibile assenza di politiche adeguate di Diritto allo Studio e di cittadinanza studentesca, dall’assenza di servizi al crollo della copertura delle borse di studio. Si è ribadito inoltre il taglio del 3,72% sul riparto dell’ffo che ricade sull’Università dell’Aquila, in palese contrasto con l’accordo di programma del 2009. A tal proposito si ritiene utile specificare, a beneficio della stampa, e a beneficio delle forze politiche, accademiche e sociali che hanno negato l’esistenza del taglio, che è lo stesso decreto direttoriale che, anzichè negare il taglio del 3,72% deciso dal Decreto Ministeriale, lo conferma.
Per 'raccontare' che non c’è nessun taglio, si fa uso della cifra stanziata agli Atenei italiani, e dunque all’Università dell’Aquila, per la copertura degli aumenti stipendiali dei docenti e contrattuali dei tecnici-amministrativi. A causa del Decreto Ministeriale della Gelmini che taglia del 3,72% il fondo base per l’Università dell’Aquila, l’Università si ritroverà a far fronte agli aumenti annuali con le risorse di prima. Quella che doveva essere un adeguamento dei trasferimenti per le quote stipendiali viene di fatto 'recuperato' da Tremonti e dalla Gelmini con il taglio del 3,72% sulla quota base.
Il Presidente - conclude la nota dell'Udu - ha dimostrato attenzione a quanto espresso dall’Udu L’Aquila, richiamando il ruolo cardine delle università sui territori, l’importanza del diritto allo studio, in Italia largamente sotto finanziato.


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