Università ancora sul piede di guerra contro il Governo

Approvata mozione dal Senato accademico

23 Luglio 2008   14:51  

Continua la battaglia delle università abruzzesi, ma non solo, contro il Governo nazionale, in particolare in riferimento al decreto legge 112/2008. Il senato accademico dell'Università dell'Aquila, avendo preso visione del decreto, nella seduta odierna ha all'unanimità approvato la mozione che riportiamo integralmente.

 

Il senato accademico, visto il D.L. 112/2208

-   rileva che la possibilità di trasformare le Università in Fondazioni di diritto privato, confermi la volontà di mettere in discussione l’esistenza stessa del sistema universitario pubblico. La possibilità data agli Atenei di trasformarsi in fondazioni, con un semplice voto del Senato Accademico, e il conseguente trasferimento a titolo gratuito dell'intero patrimonio degli Atenei pubblici a strutture private introduce, per decreto, la privatizzazione dell'Università con gravi ripercussioni sul trattamento economico e giuridico del personale  e sulle scelte di indirizzo in materia di didattica e ricerca;

-   ritiene che la drastica riduzione, in misura crescente, del Fondo di finanziamento ordinario dal 2009 al 2013 confermi il sostanziale disimpegno dello Stato dalle sue responsabilità nei confronti del sistema universitario nazionale. Un taglio di tali proporzioni, su un fondo già largamente insufficiente, renderà impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica universitaria. Inoltre preannuncia quale unica manovra di azione per il sostentamento degli Atenei l’aumento delle tasse universitarie con conseguente ricaduta negativa sui bilanci delle singole famiglie;

-   evidenzia come la limitazione del turnover al 20% dei pensionamenti dopo anni di blocco dei concorsi – solo momentaneamente rimosso nel 2008 – lasci disattese le speranze di molti. La norma riduce le aspettative di carriera dei giovani ricercatori da poco entrati nel sistema universitario ed azzera le speranze dei numerosi precari della ricerca. Ciò rallenterà fino ad arrestare lo sviluppo della ricerca scientifica del nostro Paese e la tanto paventata fuga dei cervelli, per effetto di questi provvedimenti, si tramuterà verosimilmente in un vero e proprio esodo. Il ridimensionamento dell’organico inoltre non tiene in debita considerazione il processo di revisione e razionalizzazione dell’offerta formativa ex DM 270/2004 strettamente legato alla disponibilità dei docenti. Il turnover ridotto comporterà diversi effetti negativi tra questi: l'incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, con una progressiva riduzione dell'attività di ricerca, ed una drastico ridimensionamento dell'offerta formativa;

-   evidenzia come il tentativo di portare gli scatti stipendiali di anzianità dei docenti e dei ricercatori da biennali a triennali (disposizione emendata negli ultimi giorni), tradisca la percezione del corpo docente quale costo per il Sistema Paese invece che quale strategica risorsa. Inoltre il versamento al bilancio dello Stato delle economie di spesa derivanti dal congelamento delle risorse, anche di provenienza da fondi propri dell’Ateneo, incide sui diritti dei lavoratori e si manifesta quale indebita “appropriazione” anche di fondi propri dell’Ateneo;

-    rileva altresì la contraddittorietà dell’azione di governo che da una parte dichiara di sbloccare i finanziamenti per nuovi posti da ricercatore e, dall’altra, scoraggia ogni possibilità d’ingresso di giovani ricercatori, per l’esiguità dei compensi, assolutamente non concorrenziali rispetto ai livelli europei e, soprattutto, per l’incertezza dello loro collocazione futura.

PERTANTO in accordo con quanto espresso nella Mozione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) del 3 luglio 2008, in conformità a quanto deliberato dal Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi (CCRUA) nella seduta del 18 luglio 2008, desunta la contraddizione di quanto disposto nel provvedimento governativo con gli indirizzi di politica europea e con la missione delle Università affermata dalla dichiarazione di Berlino,

ESPRIME, unanime, profonda contrarietà sulle disposizioni del Decreto Legge n. 112/2008 riguardanti le Università; ritenendo inconcepibile la possibilità di trasformare le Università in enti privati, insostenibile la riduzione dei trasferimenti statali e inammissibile la notevole limitazione del turnover dei dipendenti, riservandosi di proporre forme di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di mobilitazione di tutte le sue componenti,

CHIEDE, unanime, lo stralcio dal Decreto Legge n. 112/2008  delle norme che si riferiscono al Sistema Universitario. Il Senato Accademico conferisce quindi mandato al Rettore per rappresentare ad ogni livello politico e istituzionale  la necessità di stralciare la parte relativa all'Università e, contestualmente, di avviare una riflessione sulle finalità dell'Università pubblica, con la sostanziale revisione del provvedimento che nell'attuale formulazione si presenta deleterio per lo sviluppo sostenibile dell'intero sistema-Paese.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore