Uno spot dice no all'uso degli psicofarmaci per curare i bambini "eccessivamente" vivaci

Un'iniziativa dell'associazione "Pensare oltre"

16 Maggio 2011   10:55  

Tutto dipende dai punti vista: chi l'ha detto che un bimbo che svuota i cuscini del divano da tutte le piume sia un malandrino? Magari diventerà un grande ricercatore. Chi l'ha detto che una bimba che urla da far tremare i muri di casa sia da curare? Forse tra qualche anno sarà una soprano. Parte da una provocazione la campagna lanciata dall'associazione "Pensare oltre" contro l'uso degli psicofarmaci per curare i bambini affetti dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd).

A questa importante inziativa hanno partecipato più di 60 personaggi del mondo della cultura, dello sport e della politica: Mariangela Melato, Alex Zanardi, Ennio Morricone, Mogol, Bruno Bozzetto, Lina Wertmuller, l'étoile della Scala di Milano Elisabetta Armiato, il creatore delle Winx Iginio Straffi, tutti adulti con un passato da bambini terribili.

I bambini vivaci o disattenti non per forza sono malati e, prima di somministrare loro un psicofarmaco, bisogna fare accertamenti con grande cura. "Non accettare un bambino perché è eccessivamente vivace è come rifiutare un fiore perché troppo colorato", ha affermato Bruno Bozzetto. Gli fa eco Lina Wertmuller: ""I bambini sono il futuro, ma sono anche la parte più fragile della società e dobbiamo proteggerli. La loro unica forza è costituita dalla fantasia, dall'entusiasmo, dalla vitalità che non devono essere soffocate mai".

Come dargli torto?

Francesco G. Balzano


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