Uomo gambizzato a Rancitelli, 4 giorni prima gli era stata bruciata l'auto

Ipotesi più accreditate intimidazione o vendetta

10 Novembre 2014   10:29  

Erano circa le 22 di sabato sera, allorché Massimo Rendine, 40enne pescarese esperto di arti marziali, è stato ferito alle gambe da due colpi di pistola in via Lago di Capestrano, nel quartiere pescarese di Rancitelli.

Secondo gli investigatori della squadra mobile, il movente più plausibile per la gambizzazione di Rendine, circa 9 anni fa arrestato per droga ed al momento disoccupato, sarebbe da inquadrarsi in un tentativo di intimidazione o di vendetta nei suoi confronti: del resto, secondo il personale di polizia, il fatto che chi ha sparato ha mirato alle gambe sembra escludere l'ipotesi che si intendesse ucciderlo.

Un ulteriore e se possibile ancor più indicativo elemento a spingere in direzione di tale ipotesi è il rogo della macchina dell'uomo, una Fiat Punto, avvenuto solo quattro giorni prima in via Giovannucci ai Colli, in cui ha riportato danni anche un'altra vettura parcheggiata nelle immediate vicinanze.

Accompagnato in ospedale poco dopo l'aggressione ed operato per rimuovere uno dei due proiettili rimasto nella gamba, Rendine ha voluto fare ritorno a casa senza rimanere in osservazione per la notte. Al momento l'uomo non risulta aver rivelato nulla agli inquirenti che lo hanno ascoltato, mentre le indagini proseguono: sul luogo dell'agguato non sono stati ritrovati né proiettili né bossoli, che non si esclude siano stati rimossi da qualcuno, né al contempo l'uomo che ha accompagnato rendine in pronto soccorso non ha saputo fornire alcun elemento utile alla polizia.


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