Uomo ucciso e gettato nel lago: la trappola della coppia assassina

17 Aprile 2025   16:03  

Martino Caldarelli, 48 anni, adescato online da una donna e brutalmente assassinato dal compagno di lei; entrambi arrestati per omicidio e occultamento di cadavere.

Il corpo senza vita di Martino Caldarelli, 48enne di Isola del Gran Sasso, è stato rinvenuto in un laghetto artificiale a Corropoli, in provincia di Teramo. L'uomo era scomparso venerdì scorso dopo aver detto alla madre che si sarebbe recato in palestra, ma non vi è mai arrivato. Le indagini hanno portato all'arresto di una coppia: Alessia Di Pancrazio, 26 anni, e Andrea Cardelli, 41 anni, entrambi accusati di omicidio, rapina e occultamento di cadavere.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Caldarelli era stato adescato sui social da Di Pancrazio, con la quale aveva ripreso i contatti tramite Instagram e Messenger. La donna lo aveva invitato nella sua abitazione a Corropoli, dove viveva con il compagno. Una volta giunto lì, Caldarelli è stato aggredito da Cardelli, che era nascosto in casa. I due avrebbero tentato di estorcergli denaro, ma al suo rifiuto è scoppiata una violenta colluttazione. Caldarelli è stato colpito ripetutamente con un coltello e, mentre cercava di fuggire, è stato raggiunto e colpito alla testa con una pala, il cui manico si è spezzato per la violenza dei colpi.

Dopo l'omicidio, i due hanno spogliato la vittima, bruciato i suoi vestiti e trasportato il corpo su una carriola fino all'auto di Cardelli. Successivamente, hanno gettato il cadavere nel laghetto, legandolo a un grosso tronco per impedirne l'affioramento.

Le indagini sono partite dalla denuncia di scomparsa presentata dalla madre di Caldarelli. L'analisi dei tabulati telefonici e delle immagini di videosorveglianza ha permesso di individuare la coppia. Durante l'interrogatorio, Di Pancrazio ha confessato il delitto e ha rivelato che, temendo che potesse parlare, Cardelli aveva tentato di strangolarla legandola con un filo di ferro alla cancellata della stazione di Alba Adriatica.

Entrambi gli arrestati si trovano ora nel carcere di Castrogno, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli e verificare eventuali responsabilità in altri episodi simili.


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