Urbanistica: chiesti 20 a rinvii a giudizio

24 Giugno 2010   14:24  

Si chiude il cerchio sull'inchiesta Urbanistica al Comune di Pescara. A poca distanza dall'avviso di conclusione delle indagini questa mattina il Pm della Procura di Pescara, Gennaro Varone, ha presentato richiesta di rinvio a giudizio per venti persone, tra cui l'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso, l'attuale presidente del Consiglio Comunale Licio Di Biase, i consiglieri comunali Vincenzo Dogali e Giuseppe Bruno, dirigenti comunali ed imprenditori.

Questa inchiesta, lo ricordiamo, é precedente a quella più famosa denominata "Housework" che portò all'arresto di D'Alfonso nel dicembre del 2008. Originariamente era coordinata da un Pool capitanato dall'attuale procuratore capo della Repubblica di Chieti Mennini, poi passò nelle mani di Varone che aveva già avviato un'altra indagine su D'Alfonso per altre questioni come il project financing del cimitero e la gara d'appalto per la riqualificazione dell'area di risulta. In questa sull'urbanistica, invece, sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti oltre venti accordi di programma portati avanti  tra il 2006 ed il 2008. Detto dei politici coinvolti, spiccano, tra gli indagati, noti costruttori come Dino e Giovanni Di Vincenzo, Lorenzo Di Properzio, Michele D'Andrea e Aldo Primavera. Tra gli ex dirigenti torna il nome dell'ex braccio destro Guido Dezio, mentre sono usciti di scena, già dalla comunicazione di conclusione delle indagini, diversi imprenditori pescaresi inzialmente coinvolti. Tutti devono rispondere, a vario titolo, di abuso d'ufficio, falso e corruzione, anche se per qualcuno é stato eliminato qualche capo d'imputazione inizialmente formulato. Alla base dell'indagine il solito perverso legame pubblico-privato, lavori concessi in cambio di regali e favori personali. Prossimo passaggio la decisione del Gip circa la data della prima udienza preliminare che a questo punto potrebbe tenersi subito dopo la pausa estiva.


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