Urla, sberleffi, frizzi e lazzi: così in Abruzzo si approva un bilancio regionale...

Cronache dall'Emiciclo

31 Dicembre 2013   11:19  

Provate cari lettori ad ascoltare solo l'audio di questo video che vi proponiamo, senza immagini. Vi sembrerà registrato nel corso di una furibonda rissa a margine di una sagra di paese, o in una riunione di condominio mediamente vivace.

E invece no: testimonia quello che è accaduto ieri sera in Consiglio regionale, nella solenne occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2014, approvato  con un blitz della maggioranza, in meno di un'ora tra urla, fogli che volano, insulti irripetibili, minacce di denunce, sberleffi e siparietti davvero divertenti.

Dopo quattro giorni di inconcludenti giornate all'Emiciclo, scandite da continui rinvii del consiglio, trafelate riunioni di commissione, vertici di giunta, maggioranza e opposizione, incontri più o meno segreti.

Senza nessun dibattito nel meritosenza nessun documento e materiale davvero utile a capire cosa esattamente si stava votando, fornito non dico ai pochissimi giornalisti presenti, ma nemmeno ai consiglieri regionali che lo ricordiamo sono pagati 11mila euro e rotti al mese proprio per svolgere al meglio il loro importantissimo lavoro di amministratori dei nostri soldi e di legislatori. E che hanno ricevuto il materiale sul loro Ipad solo il 23 dicembre. 

Impossibile sapere con quanti voti è stato approvato il bilancio, visto che tutto è avvenuto in pochi minuti con frenetiche alzate di mano, senza alcun conteggio e verifica.

Con i consiglieri che non erano nemmeno seduti al loro posto come si conviene in un'operazione di voto degna di questo nome. Il voto elettronico in Abruzzo è ancora una tecnologia da fantascienza, come l'astronave di Capitan Harlock.

Eppure in questo modo è stato deciso come impegnare quasi 6 miliardi di euro di soldi dei contribuenti abruzzesi e italiani.

A dare fuoco alle micce ieri sera  in Consiglio la decisione da parte della maggioranza di chiudere la partita con un suo maxi-emendamento da circa 9 milioni di euro, con cui si sono rimpinguati capitoli di spesa troppo penalizzati nella prima bozza di bilancio. E di far decadere tutti gli emendamenti dell'opposizione.

Un espediente che ha impedito di portare a compimento l'azione ostruzionistica annunciata dalla minoranza, al fine di impedire l'approvazione del bilancio ritenuto illegittimo, in quanto a loro dire il governo regionale non si è messo in regola con l’approvazione dei Consuntivi 2011 e 2012 che certificano i residui attivi e passivi.

Con il rischio dunque di approvare un bilancio con coperture fittizie di centinaia di milioni di euro, in violazione della legge nazionale che impone il pareggio di bilancio. Debiti che rischiano di essere lasciati in eredità alla prossima legislatura. Ovvero sempre e comunque agli abruzzesi. 

Una ricostruzione falsa secondo l'assessore Carlo Masci e tutta la maggioranza. Che ha più volte sottolineato che il bilancio è pienamente in regola e con tutte le coperture sulla base di pareri positivi e di legittimità degli ogni organismi competenti. E ha bollato come irresponsabile il tentativo della minoranza di impedirne l'approvazione con argomenti pretestuosi e con un'azione ostruzionistica volta solo ad impedire l'approvazione di un bilancio che dà risposte e risorse adeguate agli abruzzesi, in un momento difficile in cui è impensabile ingessare l'azione amministrativa con l'esercizio provvisorio che, lo ricordiamo, avrebbe ridotto agli sgoccioli il rubinetto della spesa pubblica con l'obbligo di spendere per ogni capitolo non più di un dodicesimo di quanto stanziato nel bilancio precedente.

Insomma l'opposizione ha minacciato l'Aventino e la maggioranza si è chiusa a falange macedone

Inevitabilmente tutto è finito in bagarre.

In aula come detto la maggioranza ha presentato un maxi-emendamento fatto di due paginette. Approvato con lo spirito dialogante e la pacatezza istituzionale degna di un bufalo in calore.

L'opposizione ha però accusato la maggioranza di non aver rispettato l'accordo fatto nel pomeriggio: ovvero l'impegno di ritirare tutti gli emendamenti ostruzionistici ed arrivare all'approvazione del bilancio a seguito di un dibattito degno di questo nome, in cambio della disponibilità da parte della maggioranza di accogliere gli emendamenti di minoranza costruttivi e migliorativi, ad esempio quelli sulla riduzione dei costi della politica e volti a dare maggiore attenzione alle politiche sul lavoro e sul sociale. 

Una triste liturgia, come le nostre immagini testimoniano, consumata nella sostanziale indifferenza degli abruzzesi, forse troppo impegnati nei preparativi del cenone di capodanno. E ad imprecare contro i politici magna magna che tanto sono tutti uguali e devono andare tutti a casa e io col cavolo che voto, la pena di morte ci vorrebbe.

Nel maxi-emendamento della maggioranza comunque si tolgono 9 milioni di euro circa a varie voci, quasi tutte relative alle spese per il personale e le spese di gestione della Regione e spese elettorali al fine di rimpinguare voci non adeguatamente finanziate nella prima versione del bilancio, come il fondo sociale e assistenziale (1.5 milioni di euro), fondo per gli allevatori per il miglioramento genetico del bestiame (1 milione e 250 mila euro) interventi nel settore agricolo (600mila euro), il fondo di solidarietà per la protezione civile (1,2 milioni di euro), per gli istituti di ricerca Cotir, Crab e Crivea (600mila euro), per le aree protette (700mila euro), per il sostegno all'economia ittica (360mila euro), per il ripascimento delle spiagge e difesa della costa (300mila euro)

E ancora 300 mila euro ciascuno per l'istituto Braga di Teramo, l'Istituto sinfonico abruzzese, il Teatro stabile d'Abruzzo, il teatro di prosa, per la promozione delle attività musicali . Al Mario Negri Sud vanno poi 200mila euro, al cinema 100mila euro.

Non chiedeteci di entrare nel merito, come meriterebbe una manovra finanziaria, dando contezza di ciascun dettaglio di spesa, voce per voce, beneficiario per beneficiario. Neanche a parlarne. Del resto non lo hanno potuto fare nemmeno i consiglieri regionali.

Ad oggi è solo disponibile un elenco di capitoli di bilancio con somme complessive e aggregate, che troverete qui in fondo. Solo nei prossimi giorni gli uffici regionali aggiusteranno le carte e le cifre e le renderanno finalmente pubbliche ed intelleggibili ai cittadini elettori.

Potremmo al massimo riferire del vivacissimo alterco tra il  presidente Chiodi e il consigliere d'opposizione Franco Caramanico, con il primo che sottolinea che il maximendamento ha impedito di snaturare il bilancio con tante marchette elettorali che sopratutto l'opposizione voleva imporre con gli emendamenti, la stessa opposizone, rimarca l'assessore Masci, che poi dice che non c'è la copertura, e Caramanico che urlando gli fa notare che i soldi al Braga di Teramo, ai vongolari di Teramo, la città per chi non lo sapesse, del presidente Chiodi, sono anch'esse marchette elettorali. Con la maggioranza che schernisce Caramanico dicendogli che sta leggendo il foglio sbagliato e Caramanico che esplode e ribatte a muso duro: ''Ma voi me lo avete dato sto foglietto!!''.

O potremmo racontare di un consigliere di maggioranza che mette la mano sulla spalla ad una basita stagista che è la prima volta che assiste ad un voto dell'aula. Come a dirgli: ''Non impressionarti, è la democrazia, bellezza!''

O dei consiglieri che invece di votare filmano divertiti con gli ipad e gli smart phone i loro colleghi che sbraitano e si sbracciano, manco fossero al circo Togni.

Non lo facciamo, sarebbe solo folklore politico fine a se stesso.

Concludiamo dunque con un più professionale copia e incolla di quanto inviato in tarda serata dall'ufficio stampa della Regione:

''Ammonta a 5 miliardi e 950 milioni di euro (circa 600 milioni in meno dell’anno precedente) il bilancio di previsione 2014 della Regione Abruzzo, approvato in serata dal Consiglio regionale. Sul fronte delle entrate, oltre a un avanzo di amministrazione pari a un miliardo e 110 milioni di euro, 2 miliardi e 756 milioni (64 in meno del 2013) arriveranno da tributi e gettiti erariali, 209 milioni da contributi e trasferimenti dell'Unione Europea e dello Stato, 46 milioni da entrate extratributarie, 288 milioni da alienazioni e riscossione crediti, un miliardo e 541 milioni da contabilità speciali. Per quanto riguarda le spese, invece, 26 milioni di euro saranno destinati al funzionamento degli organi istituzionali, 219 milioni all'amministrazione generale (in cui rientrano i costi del personale), 6 milioni e 158mila euro alle politiche abitative, 47 milioni e 400mila alle opere pubbliche, 61 milioni di euro alla difesa del suolo e alla protezione civile, 271 milioni ai servizi e alle infrastrutture per la mobilità e il trasporto merci, 4 milioni e 400mila euro all'agricoltura e all'economia montana, 12 milioni per le attività produttive, 12 milioni e mezzo per il turismo, 20 milioni per l'istruzione e la cultura, 3 milioni e 400mila per le politiche del lavoro, 2 miliardi e 400 milioni per la tutela della salute, 27 milioni per la protezione sociale, 13 milioni per le politiche delle autonomie locali, un miliardo e 122 milioni per i fondi, 192 milioni per la gestione del debito, un miliardo e 541 milioni per le contabilità speciali.''

Filippo Tronca 

 

 


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