Usi civici: una sorpresa dietro l'altra quattro stabilimenti balneari fuori dalla Bolkestein

13 Dicembre 2012   15:33  

Riceviamo dai consiglieri comunali PD Enzo Del Vecchio Camillo D'Angelo e publbichiamo

''All'inizio è stata l'area degli ex serbatoi di Di Properzio, poi l'area De Cecco - PP2 - ed oggi scopriamo che nell'immenso patrimonio della collettività dei cittadini pescaresi derivante dal "demanio civico comunale" rientrano anche le aree su cui insistono ben 4 stabilimenti balneari.

La sorpresa è venuta fuori dall'esame della documentazione che l'Ufficio Urbanistica del Comune di Pescara ha richiesto al Servizio Demanio Civico ed Armentizio della Regione Abruzzo per poter dar seguito a quanto contenuto nella proposta di delibera, predisposta dai consiglieri comunali della Commissione Finanze, finalizzata alla reintegra dei terreni gravati dal diritto di uso civico ricompresi all'interno del PP2 e che include anche l'area contraddistinta con la particella n. 706 di mq. 4.964 che, pur essendo intestata a "Porta Nuova 2000 Srl", risulta essere gravata dal vincolo di uso civico.

Infatti, osservando la campitura dell'area demaniale civica del foglio di mappa n. 27, quello riguardante il territorio a sud del fiume Pescara e fino all'area del Teatro D'Annunzio, si scopre che la fascia di territorio ricompresa tra il Lungomare Papa Giovanni XXIII e la spiaggia risulta essere di natura demaniale civica.

Un territorio sul quale risultano insistere: la Fondazione Papa Paolo VI e gli stabilimenti balneari Sabbia d'Oro, La Conchiglia, Aretusa e il Cavallino Azzurro.

Lo scenario che si delinea, nuovo quanto inatteso, circa i legittimi titolari della proprietà di una vasta parte del territorio cittadino, soprattutto per quel che può interessare l'arenile, innesca, inevitabilmente, una nuova presa di coscienza della pubblica amministrazione per gli effetti che questa realtà può configurare rispetto alla tanto discussa direttiva Bolkestein che risulterebbe priva di effetti sugli stabilimenti sopra citati.

Inoltre, ed anche in questo caso il rilievo non risulta di poco conto, l'amministrazione comunale si troverebbe nella condizione di risultare il legittimo destinatario dei canoni di affitto dovuto dai titolari degli stabilimenti citati e che oggi, diversamente, sono incamerati dallo Stato.

Personalmente non posso non guardare a questa nuova realtà con una certa soddisfazione stante l'iniziativa assunta all'inizio dell'anno e tradotta in un'altra proposta di delibera, depositata in data 24.02.2012, con la quale prospettavo una acquisizione al patrimonio indisponibile del comune dell'intera fascia costiera ove insistono le strutture balneari proprio per rendere effettiva e concreta la direttiva nazionale sulla più adeguata valorizzazione dei beni pubblici e superare la invisa prospettiva contenuta nella direttiva Bolkestein e che ancora oggi anima il dibattito nazionale.

Oggi, più di ieri, l'amministrazione comunale ha il sacrosante dovere, se non l'obbligo, di affidare ad un esperto il compito di rilevare puntualmente il patrimonio del demanio di uso civico e porre le basi concrete per una sua utilizzazione quanto più efficace e produttiva nell'interesse della collettività.

Ciò anche nella oramai acclarata nuova formulazione sul governo del territorio affidato, non più ai trasferimenti finanziari dello Stato centrale ma, al reperimento delle risorse necessarie per soddisfare il bisogno dei servizi essenziali e dei programmi di gestione e di investimento attraverso la tassazione locale e l'utilizzo ai fini produttivi del patrimonio pubblico dell'ente locale.

Anche in questa occasione e con la responsabilità del ruolo proponiamo nuove scelte di governo e di amministrazione del territorio con l'auspicio che queste proposte non rimangano rinchiuse in qualche polveroso cassetto per la incapacità di saper cogliere per tempo e con responsabilità le novità di una nuova stagione politico-amministrativa delle Città.''

 


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