Vasche antiesondazioni, riaperti i termini per presentare osservazioni al progetto

03 Maggio 2016   15:24  

La Regione Abruzzo ha ufficialmente riaperto i termini per la presentazione delle osservazioni sul nuovo progetto, rivisto e corretto, inerente la realizzazione delle vasche antiesondazione sui territori di Rosciano, Cepagatti, Manoppello e Chieti, una vittoria targata interamente Forza Italia e Insieme per Cepagatti, i due gruppi che hanno esercitato un’efficace azione di pressing per il riconoscimento di un diritto.

A questo punto avremo 30 giorni di tempo per esaminare e rileggere tutte le carte, così come li avranno i cittadini direttamente interessati, perché proprietari di terreni oggetto delle servitù, e le amministrazioni comunali in modo da formulare le nostre controproposte e chiedere correttivi prima che riprendano le procedure di Via.

Riteniamo che la fase della concertazione e della condivisione sia fondamentale per limitare i danni a carico di comuni e cittadini che, con il proprio ricorso, sono già riusciti una prima volta a fermare il cantiere e che sono decisi a non demordere”.

Ad annunciarlo sono stati il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri e i consiglieri comunali di Cepagatti Monica Ciuffi e Paolo Di Domizio che stanno seguendo da vicino l’intera vicenda.

“Nei mesi scorsi il Governatore D’Alfonso è riuscito a sbloccare l’iter di un progetto iniziato con il Governo Chiodi, ossia la realizzazione delle 5 vasche o bacini di laminazione, ossia le vasche di espansione, necessarie per permettere al fiume Pescara di esondare in occasione delle piene ventennali, trentennali e cinquantennali, un’opera – hanno spiegato il Capogruppo Sospiri e i consiglieri Ciuffi e Di Domizio – oggi obbligatoria perché nel tempo molti Comuni che corrono lungo l’asta hanno cementificato le aree naturali di esondazione e tutti ricordiamo gli effetti su Pescara dell’alluvione del 2 dicembre 2013, quando è stato necessario evacuare l’intero quartiere di Villaggio Alcyone e l’acqua ha invaso la golena sud e quella nord.

Ora il progetto prevede la realizzazione di quelle vasche negli abitati di Rosciano e di Cepagatti perché, paradossalmente, sono stati i Comuni più virtuosi, ossia i soli due Comuni che hanno lasciato correttamente libero il territorio a ridosso del fiume.

Le vasche vengono dunque realizzate, e, dovendo acquisire i terreni necessari per le opere, ciò accadrà tramite una legge che stabilisce la Servitù di allagamento, ovvero non ci saranno espropri veri e propri, anche per evitare il rischio di contenziosi che avrebbero allungato i tempi di cantiere con il rischio di perdere i 54milioni di euro di finanziamento, dunque i terreni, tutti di natura agricola, non verranno tolti ai proprietari, ma ci sarà solo una servitù e i proprietari potranno continuare a coltivarli, imponendo, però, comunque delle limitazioni, ossia dei danni.

Personalmente ho però fatto approvare due emendamenti alla legge 7 del 2010, per garantire comunque un indennizzo nei confronti dei Comuni e dei cittadini che sono stati bravi, e dunque non hanno cementificato come a Manoppello o Spoltore, né hanno fatto opere folli come a Pescara con la diga foranea: con il primo emendamento abbiamo previsto un ristoro per i proprietari dei terreni, che andrà da un minimo del 40 per cento del prezzo di mercato sino a un massimo del 75 per cento, a seconda se la superficie andrà a ospitare la vasca, o l’argine o solo la strada di accesso alla vasca.

Con il secondo abbiamo previsto per i Comuni virtuosi, ossia Rosciano e Cepagatti, il pagamento di un ristoro consistente nella realizzazione di opere di mitigazione delle criticità idrauliche, idrogeologiche e ambientali.

Tuttavia approvati gli emendamenti, il Governatore non ha dato loro seguito, tanto che appena un mese fa lo stesso Consiglio comunale di Cepagatti ha approvato, per la seconda volta, un ordine del giorno esprimendo la propria contrarietà a quelle opere. E quei documenti hanno avuto, ovviamente, voce in capitolo sul Comitato Via che ha puntualmente disposto la sospensione delle opere fino a quando la Regione non avrà definito i rapporti con i 170 proprietari interessati da un cantiere che comunque andrà a stravolgere la propria situazione.

Personalmente lo scorso 30 marzo abbiamo presentato delle osservazioni tramite il portale on line Sportello Ambiente. Teoricamente, dopo aver comunque perso 4 mesi di tempo sulla tabella di marcia, il Governatore D’Alfonso avrebbe dovuto aprire, suo malgrado, il valzer delle trattative – hanno proseguito il Capogruppo Sospiri e i consiglieri Ciuffi e Di Domizio -. E invece abbiamo scoperto che, dopo un sopralluogo da parte della Commissione Via regionale, avvenuto lo scorso 3 aprile, sarebbero stati presentati integrazioni di documenti e studi relativi all’impatto ambientale del progetto e il 13 aprile scorso è stata inoltrata la richiesta di riavvio della procedura presso lo stesso Comitato Via.

Ci siamo subito attivati per fermare le procedure e infatti abbiamo chiesto che ci venisse dato, a tutti i cittadini e i comuni interessati, almeno 60 giorni per poter esaminare attentamente il nuovo progetto; inoltre abbiamo chiesto che la Regione rendesse note le integrazioni presentate sull’impatto ambientale, al fine di garantire una opportuna e doverosa trasparenza a una procedura che interesserà 170 famiglie, i cui diritti vanno tutelati, nel pieno rispetto di quanto approvato dallo stesso Consiglio regionale.

La Regione ha ora concesso 30 giorni di tempo, accogliendo, com’era inevitabile, la nostra istanza, dunque un mese nel corso del quale andremo a rileggere le nuove carte, lo studio così come rimodulato, con relativo impatto ambientale e, con gli stessi cittadini, andremo a verificare la necessità di eventuali ulteriori osservazioni.

Nel frattempo stiamo informando gli utenti interessati di tale possibilità al fine di condividere in maniera massiccia un’opera che comunque stravolgerà una parte del nostro territorio”.

 

 


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