Venezuela: Alitalia un volo senza ritorno?

17 Maggio 2014   22:42  

Era nell’aria ormai da diverse settimane la decisione da parte di Alitalia di abbandonare lo scalo venezuelano di Caracas.

La scelta segue quella della compagnia Air Canada del mese scorso ed  ha anticipato di qualche giorno quella presa ieri da Lufthansa e sicuramente apre la strada ad altre importanti defezioni di cui già si vocifera, come quella di Air France ed Iberia.

Il perché nasce dal mancato pagamento dei debiti accumulati dal governo venezuelano nei confronti delle compagnie aeree, solo Alitalia vanta un credito di 150 milioni di dollari.

Il debito nei confronti delle compagnie è il risultato della politica di controllo cambiario che il paese attua ormai da più di 11 anni.

Dal 5 febbraio 2003 infatti in Venezuela il valore del dollaro, moneta di riferimento, è fissato dal Banco Centrale Venezuelano e tutti gli operatori commerciali che vogliono importare prodotti devono farne richiesta alla BCV.

Le compagnie aeree obbligate a vendere in Bolivares, la moneta nazionale,  devono quindi successivamente cambiare gli importi incassati transitando per  la BCV, operazione che in questi ultimi tempi  è stata ogni volta posticipata dal governo venezuelano per la grave crisi economica che il paese sta attraversando.

La compagnia italiana nel frattempo aveva  ricevuto un’offerta per la cancellazione forfettaria del 50% del credito  in dollari ed il restante in carburante , offerta che i vertici dell’azienda italiana avevano accettato, ma ugualmente disattesa a causa dell’accentuazione delle difficoltà economiche che hanno portato il Venezuela sull’orlo di una guerra civile.

Il paese, nonostante sia il quarto produttore di petrolio nel mondo, soffre anche a causa della scarsezza di valuta che le casse centrali hanno, carenza di prodotti basilari per l’alimentazione così come di qualsiasi altro manufatto che non venga prodotto in loco.

Questo ha causato un’ondata di proteste tutt’ora in corso, iniziata dagli studenti universitari, che ha generato una repressione da parte dell’apparato poliziesco dello stato mai vista prima, sia nei confronti della stampa che della società civile.

All’ affanno di un esecutivo in difficoltà oggi si aggiunge anche un isolamento aereo che peserà non poco sulla già scarsa credibilità turistica e commerciale a causa dell’insicurezza dilagante che solo nell’anno passato ha causato circa 25.000 morti.

L’Alitalia è stata per la nostra numerosa comunità, circa due milioni tra italiani ed oriundi, il ponte che li univa idealmente e praticamente con la madrepatria.

Dal due giugno termina,  è simbolica anche la coincidenza con la festa della repubblica italiana, così come da comunicato dell’aerolinea, il collegamento che per tanti anni ha trasportato ansie, sogni, speranze e gioie  di migliaia di italiani costretti dalla necessità ad abbandonare il proprio paese.

Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas - Venezuela     


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