Vent'anni dalla legge quadro sulle Aree protette: tutelare l'ambiente per prevenire le catastrofi

Seminario del Parco Nazionale della Majella

10 Dicembre 2011   08:26  

Economica ma anche ambientale la crisi che investe il Pianeta. La poca attenzione dei governi nei confronti della tutela dell'ambiente finisce per comportare maggiori oneri per uno Stato.

La Banca Mondiale ha stimato in oltre 45 milioni di dollari l'anno la perdita del Pil causata dalla desertificazione in corso, mentre la distruzione degli ambienti naturali provoca perdite di reddito stimate in 250 miliardi di dollari annui.

Per rendersi conto di quanto un accorta tutela del territorio produca benefici economici per una comunità, basta pensare che lo Stato Italiano per ciascun euro che spende per il sistema dei Parchi naturali, beneficia di un ritorno di cento euro in tasse per il maggior reddito generato.

Tanta strada è stata fatta, dal 6 dicembre 1991, quando fu varata la legge quadro sulle Aree Naturali Protette, ma tanta altra ce n'è da fare, per trasformare in vera opportunità di sviluppo quella fitta rete di Parchi e riserve che occupa quasi il 10% del territorio nazionale.

Nelle interviste Franco Marini (Presidente Emerito del Senato), Paola Pelino (deputato), Nicola Cimini (direttore Parco Nazionale della Majella), Nazario Pagano (Presidente Consiglio regionale), Giuliano Tallone (direttore Parco Nazionale del Circeo), Gianfranco Giuliante (vice Presidente Federparchi).

servizio Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Alessandro Di Giacomantonio 


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