Venturoni e Amicone, la strana meritocrazia di Chiodi

19 Febbraio 2011   19:02  

E’ francamente difficile comprendere in cosa consista la rivoluzione meritocratica di Gianni Chiodi.

La nomina di Venturoni a capogruppo e quella pare prossima di Amicone a direttore dell’ARTA rappresentano un segno inequivocabile di come il centrodestra abruzzese non sia minimamente in grado di incarnare quella svolta di cui l’Abruzzo avrebbe bisogno.

E’ vergognoso che un ex-assessore che ha lasciato l’incarico perché indagato e sottoposto a misure cautelari venga promosso a capogruppo del principale partito del centrodestra.

In questo caso non c’entrano nulla il garantismo e la presunzione di innocenza che valgono per qualsiasi cittadino compreso Venturoni.

Qui si tratta di correttezza istituzionale e rispetto per i cittadini. In nessun paese europeo sarebbe possibile una cosa del genere!

Il capogruppo Venturoni avrà la possibilità di condizionare la politica regionale sui rifiuti assai più di quanto poteva in qualità di assessore alla sanità.  Non c’è bisogno di essere dei fini giuristi per capire che si genera una situazione di grave incompatibilità!

Quanto alla sempre più ventilata nomina di Mario Amicone alla guida dell’ARTA siamo davvero all’apoteosi del vecchio che avanza.

Nella regione delle emergenze ambientali l’agenzia dovrebbe essere rilanciata e implementata.

Invece si punta su una nomina politica che nulla ha a che fare con il profilo di un ente tecnico ambientale che con le sue attività analitiche e territoriali altamente specializzate deve fungere da supporto necessario a procura, Finanza, Forestale, Province, Regione, Comuni, ASL.

Senza un’agenzia ambientale efficiente si creano problemi non solo alle popolazioni ma anche agli operatori economici.

Faccio presente che l’ARTA non ha un consiglio d’amministrazione e un presidente, ma è un’agenzia per la quale si deve procedere secondo la legge alla nomina di un direttore generale.

Si tratta di un profilo eminentemente tecnico e non politico. Cosa che è evidentemente ignota a un vecchio marpione della politica regionale come Mario Amicone che già si sfrega le mani per il fatto di poter incassare la ricompensa per il suo “disinteressato” appoggio al centrodestra alle ultime regionali.

 

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC


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