Vicenda senzatetto a Pescara non ancora conclusa

07 Agosto 2013   12:42  

“L’amministrazione comunale di Pescara sta lavorando da mesi sulla problematica presenza notturna dei senzatetto all’interno del tunnel ferroviario. Si tratta dello ‘zoccolo duro’ dei clochard, quelli che, a fronte della improcrastinabile chiusura notturna dei locali della stazione, stanno, sinora, rifiutando qualsiasi sistemazione alternativa in strutture di ricovero o alberghi. Uno ‘zoccolo duro’ con il quale però abbiamo assunto contatti, con cui dialoghiamo, nella volontà di convincere anche quegli utenti a farsi aiutare dal Comune e dalle Associazioni che, ogni giorno, lavorano con loro, non solo la Comunità di Sant’Egidio, ma anche On The Road, che gestisce l’Help Center, la Caritas e la Croce Rossa. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a condurre anche quei 15 irriducibili al dormitorio di via Alento non appena, risolti i problemi con l’Enel, lo avremo aperto a inizio autunno.

Ma questa presenza, evidentemente, non c’entra nulla con l’utilizzo degli spazi all’interno della stazione perché è chiaro che il problema di tali utenti non è sicuramente quello di avere una stanza in cui leggere un libro o in cui partecipare a corsi di teatro, ma piuttosto è quello di avere un tetto sulla testa e, possibilmente, poter essere reinserito nel proprio contesto sociale”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini replicando all’intervento del consigliere Blasioli.

“Sono quattro anni che ci occupiamo senza sosta dei nostri clochard al fine di garantire a tutti una sistemazione decorosa, dignitosa, che vada anche a tutelare l’immagine della città – ha detto l’assessore Cerolini – ed è stata proprio la costante collaborazione con le Ferrovie dello Stato che ci ha permesso ogni inverno di garantire un rifugio a quanti rifiutavano, per filosofia di vita e spirito di libertà, un qualunque altro ricovero.

Con le Ferrovie siamo riusciti a posticipare sino a maggio la chiusura notturna degli spazi della stazione, che è stata indolore e non traumatica, perché abbiamo avuto il tempo di superare il rigido inverno e di trovare una sistemazione alternativa a tutti coloro che hanno accettato di lasciare la stazione. Ma è evidente che l’amministrazione comunale non può ‘deportare’ chi dalla stazione non se ne vuole andare, né possiamo imporre alla stazione ferroviaria, che certamente non è un dormitorio, di mantenere aperte le proprie porte per far dormire chi va piuttosto recuperato e convinto che un’alternativa c’è. Né il Comune né le Ferrovie hanno sfrattato i senzatetto. Piuttosto invito il consigliere Blasioli a verificare personalmente il prezioso lavoro svolto dalle Associazioni che operano con i senzatetto, come On The Road che ogni giorno accoglie presso l’Help Center, aperto proprio nei locali della stazione, in via Ferrari, tali utenti e, dopo aver dato loro la possibilità di farsi una doccia, di avere un ricambio, cercano di coinvolgerli in progetti e iniziative per dare loro uno scopo di vita.

Ma parliamo di un lavoro lungo, difficile e laborioso, che richiede tempo. Prima di chiudere le porte della stazione di notte abbiamo atteso che fosse pronto il dormitorio, inaugurato lo scorso giugno, e che a settembre sarà pienamente operativo; a quel punto dovremo lavorare di persuasione perché quei 15 clochard che di notte si accampano nel tunnel sono il gruppo degli irriducibili, che non lasciano la stazione perché hanno paura di perdere il proprio ‘angolino’ all’interno e cercano di presidiarlo in ogni maniera, anche dall’esterno. Ovviamente tale attività proseguirà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di portare tutti i nostri clochard in dormitorio prima dell’inverno, e non solo per l’immagine della città, ma per garantire l’incolumità di esseri umani che certamente non possono dormire all’aperto”.

 


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