Vieni via con me: stasera Saviano parlerà di L'Aquila

Resto o vado via perché...

29 Novembre 2010   16:20  

Sarà la volta dell’Aquila a “Vieni via con me”, la trasmissione di Roberto Saviano e Fabio Fazio in onda stasera su rai3 alle 21. Il programma chiude con L’Aquila, il suo sisma e le conseguenze sul piano civile, economico e sociale del processo di ricostruzione.

Sarà Saviano a parlarne nella sua orazione civile.

L’Aquila, anche solo a volo, è già stata citata nel programma di Saviano e Fazio: nell’elenco finale che in ogni puntata i due enunciano sulle possibili motivazioni del perché “vado via” e del perché “resto qui”.

Saviano dice "vado via perché questo Paese ha perso una città: L'Aquila", Fazio  replica "resto qui finché non si potrà fare una passeggiata nel centro dell'Aquila ricostruito".

E proprio sul presente, che di certo determinerà il futuro di questa città tanto affiltta, interverrà lo scrittore Saviano, con la sua orazione che forse non cambia le cose, ma di certo può avere una funzione sociale, quella di tentare di risvegliare menti e coscienza sopite, ricordando sempre a tutti che tenere alta l’attenzione, il controllo, la consapevolezza su ciò che accade intorno a noi, può cambiare le cose. Mai chiudere gli occhi o pensare “tanto non riguarda me”, perché da fatto, nulla che accade a parti della società non ci riguarda. E così il terremoto dell’Aquila, che è degli aquilani, ma riguarda tutti.

“Resto o vado via” credo sia stato il pensiero costante di molti in questi mesi.

Resto perché ho amato questa città che ora soffre e non posso abbandonarla, resto perché se andiamo via tutti per chi si ricostruisce, resto per vedere con i miei occhi che ne sarà di questa terra, resto per vedere se la previsione di Legambiente, che ci vorranno 69 anni per rimuovere le macerie, si realizzi o no, resto perché quando vado via penso sempre a chi è rimasto qui a lottare, resto perché l’unione fa la forza, resto perché lo sguardo vigile di ognuno di noi può scongiurare altri disastri, civili, sanitari ed economici.

Però vorrei andare via: perché lo sguardo continuo sulle cose rotte dilania dentro, perché il ricordo di quella notte e di ciò che ne è derivato qui è costante e profondo, perché è uno stillicidio continuo non sapere che ne sarà della mia casa, della mia città, del mio lavoro, perché, se avrò dei figli, vorrei vederli crescere in luogo sereno, bello, non pieno di macerie. Vorrei andare via perché amo L’Aquila e vederla così mi fa ricordare sempre cosa non c’è più, perché forse non riavrò mai la mia casa, perché si rischia di vivere tra macchina, progetto case e centri commerciali, perché vorrei fare una passeggiata nel centro storico senza pensare continuamente a che orribile visioni ho davanti agli occhi, perché le mie chiese, meravigliose, sono solo puntellate ma non rinascono, perché qui vivere è lottare.

Se chiedessimo in giro tutti avrebbero i loro “resto, vado via perché”.

Stasera però Saviano ci racconterà dati che forse noi conosciamo da vicino, ma chi vive fuori dall'Aquila no e sarà dunque importante per loro, prendere coscienza che il nostro dramma è di tutti.

(Barbara Bologna)

Intanto i vado via e resto di "Diche che"

 


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