Villalago, selfie con orsi e cervi. Il Parco, così non va Amarena con cuccioli per mangiare ciliegie

Il sindaco del paese chiude strada per proteggere i platigradi

04 Luglio 2023   11:45  

Un giorno di riposo e tante ciliegie. È stata questa la domenica dell'orsa Amarena e dei suoi due cuccioli che a Villalago (L'Aquila) hanno stazionato oltre otto ore intorno a un ciliegio vicino alla carreggiata dell'unica strada, al momento, di accesso al paese, via Sciore Renzo, visto che l'altra è chiusa per lavori.

 "Gli orsi sono stati fermi dalle 9 alle 17.50, a circa 5 metri dal ciglio dell'unica via percorribile" racconta Simone Lupi, rappresentante di associazioni culturali locali. Con un'ordinanza del sindaco Fernando Gatta la strada occupata dai plantigradi è stata chiusa, con transito, a passo d'uomo, consentito solo a residenti e dimoranti, a mezzi di soccorso, polizia e autorizzati per lavoro. "A noi fa piacere la pubblicità per il nostro paese - commenta Lupi - ma fino a un certo punto. Questa convivenza comincia a dare problemi".

    "Che vogliamo fare? Dobbiamo chiederlo ai tanti turisti che affollano le strade di Villalago per vedere gli orsi - interviene il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) Luciano Sammarone - Domenica mi ha chiamato il sindaco, allarmato perché dei fotografi hanno fatto delle violazioni di domicilio: residenti si sono lamentati di persone che entrano negli orti, nei cortili, nelle pertinenze delle abitazioni per fare foto agli orsi. Queste persone che continuano imperterrite ad assediare gli orsi sono contente che così si rischia di fare altri due Juan Carrito?".
    "La gente di Villalago è estremamente attenta, ospitale, capace, però questo è l'altro lato della medaglia della convivenza - prosegue Sammarone - Questa è la fase della coesistenza in cui sono mature le ciliegie. E noi abbiamo deciso di non blindare questi alberi perché sono una risorsa importante per gli orsi".

 Ma Villalago non attira solo orsi. Sono decine i cervi avvezzi a girare per le vie del borgo, che si sviluppa in altezza tra scalinate e vicoli, una trappola quando cervi e persone si incrociano svoltando l'angolo. "Noi - conclude Sammarone - abbiamo dato la disponibilità a Comune e Asl a catturare e spostare un paio di cerve più problematiche. Abbiamo fatto dei tentativi, ma non ci siamo riusciti. Riproveremo".


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