"Viva l'Italia", nel film Massimiliano Bruno omaggia L'Aquila e i suoi morti

12 Novembre 2012   10:51  

E' un cameo, ma essenziale nell'economia del racconto, quello che Massimiliano Bruno, alla sua seconda prova da regista, dedica a L'Aquila, ai crolli e alle vittime determinate spesso non dal terremoto ma dall'illegalità.

Il film Viva l'Italia, è una ironica e amara fotografia dell'Italia, dominata dalla furberia che usata a fine di male diventa malaffare, corruzione, orrore che pagano solo i più deboli.

Protagonisti della pellicola sono gli attori Alessandro Gassman, Raul Bova e Ambra Angiolini che nel film sono i figli dell'onorevole Spagnolo, interpretato da un vigoroso Michele Placido, politico navigato che delle nefandezze italiane è stato protagonista e spettatore, e per il quale i valori sono “lavoro, sicurezza e famiglia”. E la sua famiglia sembra cadere a pezzi, un figlio “buono a nulla” andato avanti grazie al padre, “un attrice incapace” scritturata grazie al padre e poi un ribelle un medico che lotta per la giustizia, per l'uguaglianza, ma che scoprirà come le vergogne dell'Italia da cui ha tentato di stare lontano, abbiano colpito anche lui. Poi un trauma trasforma Spagnolo nel paladino della verità, colpito da demenza, inizia a dire la verità a tutti: e la verità è terribile. Spagnolo svela ai suoi e poi a tutti le nefandezze dell'Italia, gli inciuci. Tutto questo in chiave ironica, con grande leggerezza, ma il film non è sempre lieve.

Perfettamente riuscito come commedia all'italiana che svela i difetti del paese, è anche amaro, perché tutto ciò che racconta lo tocchiamo con mano tutti i giorni, spesso vittime e carnefici di tutto questo.

E nel film all'improvviso entra L'Aquila, e gli spettatori balzano sulla sedia. Tranne i cinefili forse pochi sanno che nel film “Viva l'Italia” c'è L'Aquila: e le sue macerie, le crepe, i crolli piombano con una forza straordinaria nel film. Un attimo prima c'era una vita vissuta in maniera inconsapevole, c'era l'effimero, ma anche il bello: una bella villa, il verde, la luce del sole. Un attimo dopo le macerie dell'Aquila, sono Gassman e Placido a camminarci dentro. E' un peccato raccontare qui qualcosa di più, perché merita, per aquilani e non, di essere visto.

I crolli dell'Aquila sono un simbolo, i suoi morti, le sue vicende giudiziarie, tutto è condensato nella potenza della luce dell'Aquila, della fotografia del film, curata da Alessandro Pesci, e dalle poche ma fondamentali parole che Spangolo, ovvero Palcido, pronuncia davanti ai crolli....ma meritano di essere ascoltate nel film, che Giulia Pietrantoni di Coming Soon definisce “Una commedia che comunica ma non si amalgama, si complica lodevolmente di immagini serie, allentando il ritmo. Raccontando senza inganni una faccia che conosciamo bene, il film, sorridendo, dice la verità.”

di Barbara Bologna


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore