Zafferano: un mercato da 100 tonnellate non sfruttato...

03 Dicembre 2008   12:20  

Zafferano, l’oro in un fiore, è il titolo della due giorni di studio organizzata dall’assessorato all’agricoltura della Regione Abruzzo, in collaborazione con l’Arssa e il Gal Marsica.  
La coltivazione dello zafferano, è stato spiegato, ha in Abruzzo e in particolare nell'aquilano, margini di crescita enormi. Di pregiatissimo zafferano di Navelli, considerato il migliore del mondo,  se producono al massimo 50 kg all’anno, La Spagna per fare un confronto produce 600 chili e solo mercato europeo potrebbe assorbirne fino a 100 tonnellate.
E non è tutto: possono diventare una risorsa non solo i tre fiammeggianti e profumatissimi stimmi, che sono la spezia più costosa in commercio, ma anche le altre parti del fiore. Sono infatti allo studio  utilizzi in campo medico, cosmetico, e addirittura potrebbero sostituire il silicio nelle nuove generazioni di pannelli solari. Un paradosso insomma: c'è la qualità, le terre il mercato, ma manca il prodotto e anche le braccia, perchè sono troppo pochi  i giovani che intraprendono attività agricole.  Una buona notizia è dunque che anche la Marsica punta alla produzione dello zafferano utilizzando terreni marginali. In particolare quelli che si trovano tra Luco dei Marsi, Trasacco e Collelongo che in passato, fin dall'ottocento hanno permesso di ottenere risultati importanti.  Attualmente sono cinque i produttori marsicani, pieni di entusiasmo e determinazione.

Interviste a Carlo Floris, direttore Gal Marsica, Marcello Capriotti presidente cooperativa Terre alte, Fabio Di Iorio, presidente Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’ Aquila.

FT

 

 


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