Zona industriale paradiso dei rifiuti: discariche abusive in più punti

Non sarà un'emergenza rifiuti vera e propria, ma di certo non é una situazione edificante: la vecchia zona industriale di Chieti, da anni vittima di una decadenza che pare senza fine, sembra essere divenuta un punto privilegiato per lo scarico abusivo di rifiuti di ogni tipo, abbandonati ai bordi della strada senza che nessuno si preoccupi regolarmente di rimuoverli.

Una pessima consuetudine, un affronto alla decenza, che purtroppo ricorre sempre uguale a sé stessa in vari punti della zona industriale. Oltre che in via Erasmo Piaggio, principale arteria di quello che é stato il simbolo del boom economico di Chieti Scalo negli anni '50, immondizia e degrado sono evidenti all'incrocio tra via Carboni e via Turchi, in contrada Salvaiezzi.

Rifiuti di ogni tipo, lasciati ai bordi di una strada discretamente frequentata, fortunatamente senza molte abitazioni intorno data la presenza di aziende. Ma altrettanto, se non più grave, la presenza nelle immediate vicinanze di un capanno abbandonato in amianto, al cui interno é depositata altra spazzatura di vario genere, evidentemente nocivo per la salute, ancora di più con sole ed afa.

Se ci si sposta di un apio di isolati al massimo, per la precisione in via Papa Leone XIII, la situazione é altrettanto preoccupante, data la presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto, di dimensioni non trascurabili, che sembra farsi beffe di un cartello che vorrebbe esplicitamente vietare lo scarico di rifiuti, che però evidentemente nessuno si premura di leggere.

Non saremo di fronte, insomma, a vere e proprieemergenze rifiuti come accade a Napoli o Palrmo, ma di certo non sarebbe male porvi rimedio e far rispettare gli espliciti divieti.

Anche perché, oltre a essere fonte di olezzi poco piacevoli, soprattutto con il caldo estivo, é sin troppo facile presumere che tali ammassi di immondizia siano veri e propri covi di topi, insetti e batteri di ogni tipo, che giustificherebbero ampiamente la radicale bonifica di tali punti.

Lorenzo Ciccarelli