concerto dei 'ratti delle sabine'

project art

13 Marzo 2008   18:47  
Una folla di giovani ha salutato, ieri sera nella sala conferenze del Consorzio celestiniano, in via CelestinoV, il concerto dei "ratti delle sabine" (nella foto), organizzato dall'associazione "I nuovi Philarmonici" nell'ambito del progetto "Project art", vetrina dell'arte emergente.
 
Prossimo appuntamento con Project art, il prossimo 17 marzo, con la poetessa brasiliana candidata al premio Nobel, Màrcia Théophilo, presidente della commissione artistica della sezione letteratura del "Project art".
 
La poetessa e antropologa nata a Fortaleza, Brasile, Màrcia Théophilo è la Presidente della Commissione Artistica della sezione dedicata agli scrittori esordienti e agli interpreti che, il prossimo 17 marzo alle ore 19.30, presso la Galleria d'Arte PASSATO PRESENTE in via Fortebraccio, in occasione del PROJECT_ART, darà il via alla rassegna lettereraria Lettere&Café. In programma una performance che spazia tra note e parole, gestualità e poesia dei sensi che accompagnerà il pubblico nel verde cuore dell'Amazzonia. Màrcia, poetessa e antropologa vive fra il Brasile e l'Italia.
In un'intervista dice: "Nel mio lavoro ho cercato di fare una fusione tra memoria emotiva e memoria culturale, tra poesia e documentazione, tra mondo arcaico e mondo contemporaneo, creando un tutt'uno in cui tutte queste materie si compenetrano. Penso però, che senza la poesia non si può arrivare all'anima della foresta. L'antropologia è una disciplina che ha finito con il privilegiare gli oggetti e la cultura materiale. Io ho privilegiato il soggetto più leggero, l'anima, la poesia."
Tutta la sua opera si ispira alla foresta amazzonica, ai suoi popoli, ai suoi miti, alberi e animali.
Màrcia, attraverso i racconti di suo padre e di sua nonna ha compreso il significato del suo profondo legame con la foresta.
La sua infanzia è stata influenzata dalla nonna paterna - che viveva in Acre, Amazzonia - che è stata la prima persona che le ha raccontato dei miti della foresta , delle grandi visioni del fiume, delle voci del vento, delle metamorfosi della luna, mettendola in sintonia con la polifonia delle voci della natura.
Lavora come giornalista nel campo della cultura e della critica dell’arte a San Paolo, sviluppando una collaborazione con importanti artisti come Maria Bonomi, Saverio Castellani, Tomie Otake, Otavio Araujo e altri – scrivendo poesie (riunite nel suo libro di poesie, (“Siamo pensiero” Milano, 1972) prefatto e tradotto da Ruggero Jacobbi) per i loro cataloghi e successivamente saggi sulle loro opere. L’interazione tra arti visive e poesia è sempre stata una costante nel suo lavoro.

A Roma conosce il poeta brasiliano Murilo Mendes che le presenta il critico letterario Ruggero Jacobbi e il poeta spagnolo in esilio Rafael Alberti, con cui stabilisce un importante rapporto di lavoro e amicizia. Il sodalizio con Rafael Alberti nasce dalla capacità dell’illustre maestro di unire pittura e poesia in un’unica arte animando i versi con immagini e colori. Ma ciò che soprattutto li ha legati è stato l’impegno per la libertà. Un altro importante aspetto di questa amicizia, che è durata dieci anni fino al ritorno alla Spagna del poeta, è stato la partecipazione nei recital europei, dove Márcia Theóphilo ha scoperto la sua capacità di comunicare con il grande pubblico.
In questi incontri internazionali – tra cui "Poetry International" (Rotterdam, 1977) la "Convenzione Internazionale di Poesia" (Struga, Jugoslávia, 1978), il "Congresso di Scrittori Europei" (Firenze, 1978) – conosce Lawrence Ferlinghetti, Evgeny Evtushenko, Mario Luzi, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Dacia Maraini e altri.


Le sue pubblicazioni:
Siamo pensiero (poesia), 1973;
Basta! Che parlino le voci (poesia) 1974;
Il massacro degli Indios nel Brasile d’oggi (Saggio), 1977;
Canções de Outono (poesia), 1977;
Gli indios del Brasile (didattico), 1978;
Arapuca, (poemateatrodocumento) 1979,
Bahia terra marina (poesia), 1980;
Dica a quelli che è da parte di Dulce (teatro), 1981;
Catuetê Curupira (poesia) 1983:
O Rio o Pássaro as Nuvens/Il Fiume l’Uccello le Nuvole (poesia) 1987;
Io canto l’Amazzonia/Eu canto a Amazonas (poesia9, 1992;
I Bambini Giaguaro/Os Meninos Jaguar (poesia), 1995;
De Luca Editore, patrocinio del WWF, Kupaúba, Albero dello Spirito Santo (poesia) 2000;
Talloni Editori, Foresta mio dizionario (poesia) 2003;
Amazonia canta, Amazonia sings antologia bilingue (2004);
Amazzonia respiro del mondo/Amazonas respiro do mundo (poesia) 2005;
Vento Alberi il Boto/Vento Árvores o Boto (arte e poesia), 2006;
Amazzonia Madre d’Acqua, 2007;
Passigli Editori, Patrocinio di “Foreste per sempre”.
 
Fra i premi:
Nacinal de Contos Editora Abril 1969 per «Os convites»
Minerva' 1983 per «Catuetê Curupira»
'Città di Roma' 1992 per «Io canto l'Amazzonia/Eu canto a Amazonas»
'Fregene' 1996, per «I bambini giaguaro/Os meninos Jaguar»
'Nuove scrittrici' 1997, premio speciale per la carriera.
'Calliope' 1999 per la poesia.
'Sant'Egidio' 2000 per «Kupahúba - Albero dello Spirito Santo»
'Carsulae' 2001 per la carriera
"F.I.Te.l Nazionale" dei sindicati CGIL-CISL-UIL 2002 per la carriera
"Histonium" 2003 per «Foresta mio dizionario»
"Parco Majella" 2003 per «Foresta mio dizionario»
"Natura e ambiente" 2004 per la carriera
"E.I.P École Instrument pour la paix" 2005 per la carriera
"Leggere per conoscere - Un libro per la scuola un autore per domani" 2006 per "Amazzonia Respiro del Mondo"


Màrcia Théophilo fa parte della lista di candidatura al premio Nobel

Dal 2003 fa parte della giuria del Premio Internazionale Fregene e dal 2007 fa parte del Comitato Scientifico di “Foreste per sempre”.

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