l´Abruzzo delle sagre e degli arrosticini risponde a Del Turco

Centro oli di Ortona:

28 Febbraio 2008   12:00  

Ieri il presidente Del Turco aveva definito i contrari al centro Oli di Ortona appartenenti ad un Abruzzo strapaesano ed agreste, divoratore di arrosticini e dedito alle sagre. Nemico del progresso, della modernità e sopratutto della Finmeccanica.
Oggi la replica, tra le tante, del Comitato Natura Verde e dei Comuni della Val di Foro.
"Il numero dei contrari al progetto del Centro Oli di Ortona - si legge in una nota del Comitato Natura verde - aumenta ogni giorno. E´ per questo che il Consiglio regionale, per una volta omogeneo e compatto, si e´ schierato dalla nostra parte. E´ ora che Del Turco, governatore di questo Abruzzo e di questo Consiglio, se ne renda finalmente conto. Ieri il governatore Del Turco e´ stato ad Ortona per inaugurare un nuovo stabilimento alla Samputensili. Noi avremmo potuto essere li´ e ´scatenarci contro il nostro nemico´... Siamo invece ritornati al nostro lavoro, non abbiamo voluto rovinare la festa a Del Turco e, soprattutto, a quest´azienda dell´ortonese. I nostri nemici si chiamano Centro Oli, processo di idrodesulfurizzazione, una tonnellata e mezzo di inquinanti al giorno in atmosfera, avvelenamento della nostra terra, avvelenamento della nostra agricoltura, avvelenamento del nostro vino, avvelenamento dei nostri cari, rovina del turismo e rovina del nostro lavoro. Il Governatore, invece - prosegue il Comitato - ha continuato a parlare di un Abruzzo ´bucolico´ fatto di sagre e di arrosticini che non gli piace... Allo stesso tempo, pero´, l´Abruzzo pubblicizza la sua facciata pulita alla BIT di Milano e cerca di attrarre turisti da tutto il mondo, ostentando eleganti bottiglie di Montepulciano d´Abruzzo, rilanciando il collegamento aereo diretto con New York e promuovendo il turismo religioso. L´Abruzzo, quello che pensa seriamente ad uno sviluppo sostenibile, ossia quello che puo´ essere ´sostenuto´ da tutte le sue componenti senza che la vita della regione nel suo complesso collassi sotto il peso di scelte suicide e a senso unico - conclude il Comitato Natura Verde - e´ contrario agettarsi a capofitto in questa ´avventura petrolifera terminale´".

I Comuni della Val di Foro, pronti ad una dura mobilitazione, rendono invece noto in un dispaccio d´agenzia quanto segue:
"Non vogliamo tanto soffermarci sulla questione relativa ai danni per la salute, in quanto gli effetti dell´eventuale realizzazione del Centro Oli non saranno verificabili a breve e nemmeno individuabili con certezza, ma la nostra attenzione è puntata sui danni economici che senza dubbio porterà un "mostro" del genere all´intero comparto
vitivinicolo, che è la ricchezza della nostra popolazione, senza contare i danni d´immagine che saranno incalcolabili.
Proprio nella "Regione Verde d´Europa" e in un territorio dove si concentra la massima produzione di vino della provincia di Chieti si pensa di impiantare un centro così lontano dalla nostra vocazione ambientale ed economica che viene da secoli di storia".

Le dichiarazioni di Del Turco sul Centro Oli "continuano a riservarci nuove e sconcertanti sorprese, che ci fanno pensare che il governatore non sappia minimamente di cosa parla". Lo afferma il presidente provinciale Confcommercio di Chieti, Angelo Allegrino, in merito a quanto detto ieri dal presidente della Regione Abruzzo.
Tutte le opinioni vanno rispettate - precisa Allegrino - ma non si può condividere il pensiero di un amministratore che dice che senza il Centro Oli il futuro di questo territorio è legato solo alla pastorizia, all´agricoltura e all´enologia. Ma di che cosa parla? Forse Del Turco poco conosce la nostra realtà, che produce da sola oltre un terzo del Pil dell´Abruzzo e che ha al suo interno distretti industriali come quello della
Val di Sangro e del Vastese che sono tra i più importanti del Centro Italia e che già garantiscono alti livelli occupazionali. Anzi, rimarca Allegrino, in alcune aziende si riscontrano addirittura problemi legati alla carenza di manodopera ".
Per Confcommercio gli sforzi vanno concentrati su altri settori, come l´agricoltura e il turismo di qualità, che rappresentano invece la vera scommessa per il futuro della
provincia di Chieti, su cui da anni sono state investite ingenti risorse sia finanziarie, sia in termini di impegno da parte di operatori economici e amministratori locali."Sentire Del Turco - aggiunge Allegrino - deridere questo lavoro è inaccettabile per chi si è impegnato per la costruzione di un domani che non sia legato solo al lavoro in fabbrica, che c´é, è importante e va tutelato, ma che possa offrire nuove prospettive che contribuiscono anche alla tutela del nostro paesaggio e alla qualità della vita di chi qui ci abita ". L´auspicio di Confcommercio è che Del Turco abbia il coraggio di fare un passo indietro.
"Mi sembra che sia rimasto quasi da solo - dice Allegrino - aggiunge ancora il presidente di Confcommercio - a difendere l´insediamento dell´Eni. Il nostro no all´impianto non ha secondi fini nascosti da difendere, come ipotizzato dal Governatore. Ci preme solo salvaguardare quello che c´é oggi e che assicura benessere alla popolazione e al tessuto economico. Ricchezza che rappresenta già la nostra assicurazione per il futuro e che non permetteremo a Del Turco di distruggere"

Le reazioni del Wwf:
"Mentre l’Unione Europea sta per licenziare la Direttiva per la Strategia Marina - sostiene il Responsabile regionale del Gruppo Mare del Wwf Abruzzo, Andrea Rosario - Natale - volta ad impostare negli stati membri una gestione integrata e sostenibile delle risorse naturali marine e costiere, in Abruzzo ed in particolare nella Provincia di Chieti, nonostante la presenza di buoni progetti e leggi per la tutela della Costa teatina, si perde tempo in improduttive contrapposizioni ed estemporanee proposte.
E’ sostanzioso il numero e la qualità dei piani, dei progetti e della normativa oggi disponibili sulla pianificazione e la gestione della costa:«una previsione derivante da due leggi dello Stato, un Piano Paesistico Regionale, una legge regionale, un Piano di Coordinamento Provinciale, un Piano Speciale per la fascia costiera sviluppato dall’Assessorato Provinciale all’Urbanistica, un progetto specifico per i nove comuni costieri per la gestione integrata nella zona costiera realizzato dal WWF e dalla Provincia di Chieti. Basterebbe dare attuazione a ciò che viene previsto in questi documenti per recepire quasi in toto i dettami della futura Direttiva Europea» – precisa Natale.
«In un paese che si definisce civile occorre pianificare per tempo cosa è opportuno fare e come reperire i fondi necessari a farlo. Essere fermi ancora, dopo oltre due anni, alla discussione di questi argomenti, è desolante» dice invece il responsabile provinciale Wwf Maria Laura Pierini.
«Invece di fare della mera demagogia», continua,«le amministrazioni comunali dovrebbero accordarsi tra loro per impegnare i fondi previsti dalla Regione nella L.R. 30 marzo 2007 nۥ, fondi stanziati e disponibili. Quella somma può essere la base, insieme alle risorse previste dalla Provincia di Chieti, per sviluppare progettualità di livello europeo che intercetti il 50% del fabbisogno finanziario. Inoltre, già nel 2004 il WWF ha indicato la via dei fondi europei per recuperare l’ex-tracciato adriatico e sviluppare un progetto che potesse diventare un buon esempio di gestione del territorio».
«Riteniamo che ogni cittadino abruzzese sia disposto ad auto-tassarsi per rendere possibile la restituzione e la valorizzazione di questo tratto di costa bellissimo, ma per proporre una tassa di scopo è più che necessario fornire ulteriori spiegazioni sulla tipologia di intervento, dare garanzie sulle modalità di utilizzazione del finanziamento, specificando quali soggetti andrebbero a beneficiarne. Senza questa dimostrazione di serietà la proposta rimane una mera provocazione».
L’ istituzione del Parco Nazionale consentirebbe, secondo il Wwf, l’elargizione di ulteriori finanziamenti per valorizzare e tutelare la biodiversità e recuperare le situazioni di degrado. Ma ad ostacolare la nascita del Parco sono proprio gli stessi soggetti che «piangono miseria», i Comuni, per paure che non fanno onore all’Abruzzo e che fanno ricordare vecchi preconcetti di 40 anni fa.
La politica locale, però, è ancora oggi incapace di fare scelte precise per lo sviluppo del nostro territorio –sostiene ancora il Wwf.
«Abbiamo amministratori locali che approvano progetti dannosi come il Centro Petrolchimico di Ortona e l’ampliamento del Porto a Vasto e allo stesso tempo gli stessi si fanno paladini di protezione della costa e di sviluppo sostenibile», è il parere del Gruppo Mare.
«Chiediamo alla Provincia», conclude Perini,«di farsi promotrice di una politica diversa, affidata ai fatti concreti, istituendo da subito un gruppo di lavoro, che comprenda anche i tecnici comunali e coinvolga sulle scelte anche gli imprenditori, le associazioni ambientaliste e di categoria in un forum permanente. Ciò consententirebbe una scelta progettuale condivisa e una gestione trasparente della procedura di affidamento garantita da enti terzi e sovra comunali».


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