la protesta dei cittadini abruzzesi a Piazza Salotto

Emergenza ambiente:

16 Marzo 2008   18:46  

Più di 50 enti, circa 6mila manifestanti, 75 proposte presentate. Sono questi i numeri della Manifestazione regionale per la salute e l’ambiente che ieri pomeriggio ha visto sfilare il corteo del Comitato EmergenzAmbiente Abruzzo dal porto di Pescara a Piazza Salotto per protestare contro il disastro ambientale e sollevare l’attenzione sulla necessità di una riforma ecologica in Abruzzo.

“La voce viene dal basso, dai cittadini - ha detto Augusto De Santis, coordinatore Oasi Wwf Abruzzo, Marche e Molise – gli stessi che hanno redatto per la prima volta un documento di piattaforma contenente 75 proposte concrete divise in sei temi principali. E’ una novità assoluta, sintomo di un sentire generale molto forte e partecipato sul tema ambientale”.

Il documento, presentato ufficialmente in Regione il 12 marzo, affronta i temi principali e spinosi che hanno coinvolto la “regione verde d’Europa” e indignato i cittadini che ora vogliono migliorare la qualità della vita e ridare al territorio un futuro forte e sicuro. Si parte dalle Politiche industriali devastanti, come ad esempio il caso della discarica di Bussi e delle sue 500mila tonnellate di rifiuti tossici sotterrate lungo i fiumi Pescara e Tirino, del Centro Oli, dei cementifici che diventano inceneritori di rifiuti, delle acque inquinate, delle discariche abusive. Si prosegue con l’analisi del paesaggio dal punto di vista dell’urbanistica “volta ad assicurare vantaggi a breve termine ai privati senza considerare le necessità comuni e la sostenibilità degli interventi” come il caso delle cave e della costa artificiale. Si parla poi di mobilità e di infrastrutture la cui progettazione “resta del tutto indifferente alle gravi conseguenze sugli assetti ambientali delle aree attraversate” come il caso della Piana di Navelli, e di Biodiversità a rischio che “non è al centro delle politiche regionali anche per una diffusa mancanza di conoscenza negli amministratori locali”. Per ognuno di questi temi le 60 sigle aderenti al progetto hanno presentato una serie di proposte concrete con l’intento di dare alla politica un messaggio forte. “In tutto il mondo non si parla altro che di emergenza ambientale – ha detto Angelo Di Matteo, presidente regionale Legambiente – eppure qui in Abruzzo chi protesta non viene sentito o viene accusato di sabotare la marcia del progresso. Credo che questo documento sia una risposta forte, ora tocca alla politica scegliere”.

VT


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