''ll grande business dei rifiuti industriali : e' questo il misero futuro della valle Peligna?''

17 Novembre 2011   17:01  

Riceviamo dai Comitati cittadini per l'ambiente di Sulmona e pubblichiamo:

''La scoperta, da parte della Finanza, di una discarica di 2500 metri cubi di rifiuti pericolosi all'interno del Nucleo Industriale di Sulmona, è la ulteriore riprova di come, non di rado, le aziende che producono questo tipo di rifiuti, anzichè provvedere al loro  regolare smaltimento, trovano molto più conveniente scaricarne costi e rischi sull'ambiente, e quindi sulla salute dei cittadini.

Il caso di Bussi è uno dei più eclatanti ma purtroppo, in Italia, situazioni del genere se ne contano a centinaia, con rifiuti tossici e pericolosi interrati o stoccati a cielo aperto, inquinando in questo modo sia l'acqua potabile che l'aria che respiriamo. Anche da noi abbiamo esempi che si trascinano da molti anni, come la discarica illegale di S.Lucia). Quello dello smaltimento dei rifiuti di origine industriale è uno dei maggiori "business" della nostra epoca. E intorno a questo gigantesco affare spesso si scoprono gli interessi, altrettanto enormi, della malavita organizzata.

Ci chiediamo a chi possa essere venuta in mente l'idea di trasformare Sulmona e la Valle Peligna nella capitale regionale dei rifiuti industriali, e come la classe politica dirigente, a livello locale,  anzichè vederne tutti i pericoli, possa parlare addirittura di opportunità di sviluppo per il nostro territorio! 

La piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti industriali, contenuta nella previsione dei Fondi Fas, potrebbe aprire uno dei peggiori scenari per il nostro comprensorio, non solo per i possibili e concreti danni all'ambiente e alla salute pubblica, ma anche per le ripercussioni negative sulla nostra, sempre più debole, economia locale.

In primo luogo non riusciamo a capire (o forse si capisce fin troppo bene) la logica secondo cui gli investimenti produttivi vengono fatti altrove mentre a noi toccano...i rifiuti. Evidentemente  chi comanda in Regione ci considera il Terzo Mondo d'Abruzzo, ma, vista la classe politica che ci amministra, probabilmente non ha tutti i torti.

Far diventare il nostro territorio l'area di "eccellenza" per i rifiuti industriali significherebbe che da noi potrebbe  arrivare ogni tipo di rifiuto, perchè nei residui di natura industriale c'è di tutto : metalli pesanti, amianto, fanghi tossici, composti chimici di vario genere, sostanze radioattive, medicinali scaduti eccetera.

Chi asserisce che non è così sa di mentire perchè nella previsione sull'impiego dei Fondi FAS, proposta dalla Regione, non c'è alcun limite alle varie tipologie di rifiuti industriali. Così come sa che la "filiera" potrebbe chiudersi con un inceneritore, che infatti non è affatto escluso dalla previsione.

L'affare lo farebbero industriali senza scrupoli e imprese adibite al trasporto dei rifiuti, con conseguenze molto serie sulla nostra salute. Per di più i Tir, come è noto, inquinano molto di più delle auto (polveri sottili e non solo). E questo in un contesto come la Conca Peligna, già molto a rischio, come hanno dimostrato i medici con i documenti da loro elaborati e diffusi.

E' molto probabile, inoltre, che accanto al "business" ufficiale, nella nostra area si svilupperebbe anche il mondo parallelo della criminalità organizzata. Con tutte le ripercussioni facilmente immaginabili. E' semplicemente folle ritenere che un territorio che diventa attrattore di rifiuti industriali possa nello stesso tempo attrarre imprese sane e compatibili con l'ambiente. Al contrario, farebbe da apripista ad imprese dello stesso tipo come inceneritori, cementifici e simili : (queste imprese ci ricordano qualcosa e qualcuno?). 

Nello stesso tempo  tali industrie, fortemente impattanti, impedirebbero l'arrivo di imprese sane e soffocherebbero quelle esistenti, che oggi possono fregiarsi dell'alta qualità ambientale del nostro comprensorio.

Come abbiamo detto lunedì, nell'incontro svoltosi in Comune, i Comitati sono disponibili a dare il loro contributo per un modello di economia basato sulla sostenibilità ambientale, compatibile con la vocazione naturale del nostro territorio. Ma ad una condizione : che venga cancellata dai Fondi FAS la proposta della piattaforma per rifiuti industriali. Se così non dovesse essere dai Comitati non potrà che venire una opposizione molto decisa contro un così sciagurato progetto.''


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