Calciopoli: storia di un inganno?

04 Giugno 2011   13:28  

Calciopoli, storia di un inganno: questo il nome assai eloquente del convegno che si è svolto ieri a L'Aquila, organizzato da giornalisti e professionisti tifosi della Juventus, in collaborazione con il sito Juventinovero.com e che ha avuto come protagonisti i legali del principale imputato del processo che ha causato un terremoto nel mondo del calcio italiano, ovvero l'ex-direttore generale della Juve Luciano Moggi.

 Carte processuali alla mano la tesi esposta è che Moggi e gli atri dirigenti coinvolti e inquisisti sono stati vittime di un procedimento parziale, basato su atti d'indagine mirati, volutamente è stato escluso tutto ciò che riguardava altre società calcistiche.

Ma quello che più conta e che duole è che il processo con tanto di sentenza di condanna è stata celebrate sui giornali. Mentre in seguito si è taciuto o qausi degli esiti del processo quello vero, nel corso del quale molte accuse sono clamorosamente crollate, e molte presunte prove si sono rivelate insufficienti o nulle. Però Luciano Moggi nel frattempo ha avuto al carriera e la vita distrutta.

La Juventus ha perso il suo primato calcistico e si è svista scucire dal petto due scudetti subendo l'onta della retrocessione. Ecco perché – è stato sottolineato più volte - il caso Moggi è impostante per riflettere sul funzionamento della giustizia in Italia, sul concetto di presunzione di innocenza di un cittadino raggiunto da avviso di garanzia, sui danni che il giustizialismo può produrre alla società e alla vita delle persone.

 

Immagini e montaggio Marialaura Carducci


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