Ictus cerebrale, Firenze sancisce eccellenza ospedale Avezzano

24 Febbraio 2015   15:28  

A Firenze il 'plenum' dei migliori specialisti italiani nella cura dell'ictus cerebrale sancisce l'eccellenza della neurologia di Avezzano, nominando il direttore del reparto alla guida dell'Iso, Italian Stroke Organization. Infatti al prof. Antonio Carolei, direttore dell'Unita' operativa complessa di Neurologia dell'ospedale di Avezzano, il congresso nazionale dell'associazione (svoltosi nella citta' fiorentina dal 18 al 20 febbraio scorsi) ha affidato lo 'scettro' di presidente nazionale dell'Iso, un'associazione di cui fanno parte numerosi e prestigiosi big della disciplina italiana che operano anche a livello internazionale tramite la European Stroke Organization. Il prof. Carolei, che restera' in carica per 3 anni (2015-2018), sara' cosi' l' 'ambasciatore' ai piu' alti livelli italiani della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila.

La nomina di Carolei al podio piu' alto dell'Iso - commenta la Asl aquilana in una nota - suona come un esplicito riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni dal presidio ospedaliero della Marsica, dove opera un centro per il trattamento dell'ictus cerebrale, nell'ambito della Neurologia, che ogni anno guadagna posizioni di rango sia per l'alto livello delle cure sia per le sofisticate metodiche terapeutiche.

La stroke unit da diversi anni pratica la trombolisi che consiste nella somministrazione di farmaci per endovena in grado di sciogliere il coagulo di sangue (appunto, il trombo) che ostruisce le arterie, impedisce al sangue di affluire al cervello e provoca l'ictus.

Questo impegnativo trattamento, riservato a casi accuratamente selezionati, richiede strutture ospedaliere di elevato livello, professionalita' spiccate ed ampia esperienza. La stroke unit dell'ospedale di Avezzano ha perfezionato progressivamente l'efficacia di questo tipo di terapia, riuscendo a trattare con la trombolisi una percentuale molto piu' alta di quella indicata dalla letteratura nazionale della disciplina.

Infatti nel capoluogo marsicano - che ha un bacino di utenza di circa 250.000 residenti tra Marsica, Valle Peligna e Alto Sangro - la quota di malati, assistiti con la trombolisi, e' del 10%, ben al di sopra del dato italiano che oscilla tra il 4 e il 6%. Importante, in questo senso, il contributo dei servizi di pronto soccorso di Avezzano e Sulmona, diretti rispettivamente dal dr. Ezio De Pratti e dalla dr.ssa Maria Grazia Maiorano.

Gli ultimi anni hanno scandito un incremento costante nel numero di trombolisi praticate: 12 pazienti nel 2012, 17 nell'anno successivo, con un balzo a 28 nel 2014.

L'anno corrente e' iniziato sulla scia di questo eccezionale trend, con 9 pazienti gia' curati da gennaio a oggi. Risultati raggiunti in virtu' di un lavoro di squadra che puo' contare, oltre al prof. Carolei nel ruolo di guida, sui medici Berardino Orlandi, Federica De Santis e Francesca Notturno, sugli specializzandi nonche' sullo staff di infermieri e ausiliari.

Da oltre 3 anni, peraltro - ricorda la nota dell'azienda sanitaria - la stroke unit di Avezzano mette in atto, per l'ictus ischemico acuto, una delle terapie all'avanguardia nel settore, basata su quello che tecnicamente si chiama l'attivatore tissutale del plasmogeno (rtPA, dal nome della sostanza iniettata). Una metodica attuata sia per via endovenosa (somministrazione nei vasi sanguigni) sia per via endovascolare (con catetere), facendo arrivare il farmaco direttamente nell'arteria cerebrale.

Quest'ultima modalita' operativa, assai complessa e di grande delicatezza da attuare entro 6 ore dai primi sintomi, e' affidata alla radiologia interventistica, diretta dal dottoer Giovanni Passalacqua, affiancato dai suoi collaboratori medici Pietro Filauri e Marco Doddi.

"La mia nomina a presidente nazionale dell'Iso", dichiara il prof. Carolei, "e' un riconoscimento del lavoro d'equipe svolto all'ospedale di Avezzano che, oltre al prioritario beneficio diretto del paziente, favorisce una riduzione dei costi sociali e sanitari per una patologia come l'ictus che e' la terza causa di morte e la prima di invalidita'".


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