Le Opposizioni "Vanno a Piagnucolare" dal Presidente Mattarella che Riceverà anche Grillo

17 Febbraio 2015   15:59  

ROMA - Una richiesta d'ascolto, e di dialogo, una richiesta di "arbitrato" quella che le "piagnucolose opposizioni" (come le definiscono nell'entourage di Matteo Renzi" hanno fatto oggi la Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Al Colle salgono prima Renato Brunetta, presidente alla Camera di Forza Italia e voce di Silvio Berlusconi, poi il leader di Sel Nichi Vendola.

«Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ascoltato l'appello di Fi  - ha dichiarato all'uscita dal colloqui Renato Brunetta - e lo ha molto apprezzato. Ha auspicato che il dialogo» tra maggioranza e opposizioni sulle riforme «possa riprendere. Conoscendo la persona, userà tutti gli strumenti previsti dalla Costituzione per ripristinare un clima di dialogo».

Poi Brunetta avverte Renzi. «Stia molto attento - aggiunge Brunetta - con le sue sparate fatte per dividere, per comprare gli avversari. Non ci dividerà, non ci comprerà».

«C'è grande preoccupazione per i tempi drammatici che stiamo vivendo, la guerra al Sud, la crisi finanziaria, l'Ucraina. In questo clima il governo si permette di dividere forzando una riforma costituzionale votata di notte? - incalza il capogruppo azzurro - Questo è il messaggio che abbiamo dato: le Costituzioni devono unire, non possono dividere, soprattutto in un momento come questo». «Forza Italia, Berlusconi, ha confermato la coesione nazionale sulla crisi libica. Ma questo deve trovare un clima positivo. Il Presidente della Repubblica ha ascoltato, gli abbiamo consegnato il nostro appello e ha molto apprezzato. Noi auspichiamo che la riforma costituzionale e la legge elettorale trovino un alveo di ampia condivisione. Non si può pensare di chiedere la coesione di giorno e riformare la Costituzione a colpi di maggioranza di notte per approvare 40 articoli» della Carta.

Poi è la volta del presidente di Sel Nichi Vendola. «Non si può governare con i colpi di mano e con accelerazioni che imbavagliano il Parlamento, sottoposto a una permanente forma di umiliazione della funzione legislativa. Il Parlamento rappresenta il popolo e, quindi, non può essere ridotto al rango di un votificio». Lo ha affermato il presidente di Sel, Nichi Vendola, lasciando il Quirinale.

Nei prossimi giorni sarà la volta di Beppe Grillo che ha scritto a Sergio Mattarella per congratularsi della sua elezione al Colle ed il Presidente ha accettato di riceverlo.

«Mattarella ha risposto alla mia richiesta di incontro. La ringrazio Presidente! Ci vediamo al Quirinale».

Poi Beppe Grillo posta la missiva su twitter nella quale si può leggere:

«La ringrazio vivamente per le cortesi espressioni di augurio che ha voluto inviarmi in occasione della mia elezione a Presidente della Repubblica». «Nella sua lettera - si legge ancora - auspica anche di potermi incontrare al Quirinale e desidero assicurarle che sarò lieto di riceverla prossimamente, in una data che i nostri uffici potranno concordare».

Il leader dei pentastellati aveva inviato il 3 febbraio una lettera di auguri in 9 punti per il settennato di Mattarella:

«Caro presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, Le invio questa lettera di auguri per il suo settennato. Il primo augurio è quello di tutelare la Costituzione italiana. Il secondo augurio è di non firmare leggi palesemente incostituzionali proposte dal governo. Il terzo augurio è di promuovere con i mezzi a sua disposizione leggi per proteggere le fasce più deboli della popolazione alle quali ha voluto dedicare le sue prime parole: "Pensiero va alle speranze e alle difficoltà dei concittadini".

Il quarto augurio è di ribadire la posizione della Corte costituzionale, di cui lei ha fatto parte, sulla illegittimità dell'attuale legge elettorale. Il quinto augurio è di combattere, per quanto è nelle sue possibilità, il legame incestuoso che, sempre più, si palesa tra partiti e criminalità organizzata, in particolar modo nelle amministrazioni locali. Il sesto augurio è di ripristinare la centralità del Parlamento. Il settimo augurio è di esprimere la sua solidarietà in quanto capo dello Stato al pm di Palermo Nino Di Matteo che incontreremo la prossima settimana per esprimergli la nostra vicinanza come M5S. L'ottavo augurio è di promuovere un riordino del sistema informativo pubblico per un'informazione che sia indipendente e libera. L'ultimo e nono augurio è di essere ricordato alla fine del suo settennato con la stima e l'entusiasmo che hanno accompagnato la sua elezione.

Le chiedo con questa lettera aperta anche un incontro per illustrarle di persona la posizione del M5S sui temi più importanti per il Paese, in particolare sull'introduzione del reddito di cittadinanza, e per ascoltare le sue valutazioni in merito», è la conclusione della lettera di Grillo.


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