Legge elettorale: bocciato emendamento doppia preferenza di genere

26 Marzo 2013   17:57  

Con 28 no, otto sì e una scheda nulla, l'aula ha bocciato a scrutinio segreto l'emendamento che introduceva nella nuova legge elettorale la possibilità di esprimere due preferenze purché espresse per candidati di sesso diverso.

Commenta la consigliera del Pd Marinella Sclocco: 

'' Questa società zoppica e traballa perché è dimezzata, è un’organismo sociale distorto. Le istituzioni hanno un’impronta prevaricante e unidirezionale: “non sono le donne ad avere bisogno delle istituzioni, ma sono le istituzioni che hanno urgente necessità di avere un maggior numero di donne”(senatrici Cinzia Dato e Vittoria Franco).

"Questa é la verità, ma questo fa paura agli uomini. Ancora una volta,nonostante la pressione esterna di donne, associazioni, movimenti, comitati, davanti all'articolo 51 della Costituzione italiana, il Consiglio Regionale dell'Abruzzo ha detto NO alle donne.

Non ho mai pensato che la doppia preferenza fosse la soluzione della difficoltà della rappresentanza di genere nelle istituzioni, ma credo che l'introduzione di tale strumento anche in Abruzzo avrebbe potuto, in mano ai partiti seri e responsabili, offrire una buona occasione per il riequilibrio di genere.

Le donne devono essere adeguatamente accompagnate nei loro percorsi di impegno civile dall'inizio e non solo per le candidature, ma visto che oggettivamente in poche, pochissime, riescono a rompere la cortina di ferro maschile, la doppia preferenza poteva essere un buon strumento di riequilibrio. Abbiamo perso la battaglia,ma non ci arrendiamo."

Amareggiata anche la montiana  Nicoletta Verì

 “Una grande opportunità, che avrebbe reso l’Abruzzo finalmente una Regione moderna. Peccato che una serie di veti incrociati di quasi tutti i partiti, abbiano vanificato questa possibilità. Questa modifica – rimarca la Verì, che ha abbandonato la seduta in segno di protesta – sarebbe stata molto utile per incoraggiare le donne, soprattutto quelle più giovani, ad affacciarsi al mondo della politica. Un modo per offrire il nostro contributo, e il nostro punto di vista, nella soluzione delle problematiche che riguardano la comunità abruzzese. Evidentemente i nostri colleghi hanno paura delle donne e della loro forza. Con questa legge stanno cercando di penalizzarci, ma è uno sforzo inutile, perché non riusciranno a piegarci”

Duro il commento di Camillo D'Alessandro, capogruppo del PD in Regione.

Piu' ingovernabilita', meno diritti di scelta, meno donne". "In questo modo -  puo' essere riassunta e definita la legge regionale approvata da una maggioranza - dice - che spera cosi' di avere qualche possibilita' in piu' di rivincere le elezioni". E aggiunge: "Non sara' certo il nostro ostruzionismo ad offrire la scusa alla maggioranza per tenere in vita il listino".

"Noi - spiega D'Alessandro -abbiamo posto tre questioni che riguardano l'idea della democrazia che abbiamo: le leggi elettorali si fanno per il buon funzionamento di una istituzione, non certo per auto conservarsi o per la paura. Prima questione: sbarramento per evitare l'ingovernabilita.

Con la legge approvata - attacca D'Alessandro - con il modesto sbarramento al 2%, la maggioranza condanna l'Abruzzo al rischio ingovernabilita' con possibile pluri mono gruppi, con un solo eletto, che non solo renderanno ingovernabile la Regione, ma costeranno caro alle casse regionali per le spese di funzionamento dei gruppi.

Tra l'altro questa e' una idea di democrazia al contrario, rovescia l'esito elettorale. Seconda questione: parita' di accesso alle cariche elettive tra uomini e donne. Noi - riprende D'Alessandro - abbiamo proposto l'introduzione della doppia preferenza di generale con parita' di uomini e donne nelle liste.

Nella maggioranza e' prevalsa la chiusura. Terza questione: Voto disgiunto , meccanismo che da' diritto ad un cittadino di scegliere il proprio consigliere ed il proprio presidente. Con l'approvazione di questa legge - commenta il capogruppo del PD - invece viene cancellato questo diritto, evidentemente la paura fa novanta rispetto alla disponibilita' di candidati polari del centro-sinistra rispetto all'uscente Chiodi"

Lanfranco Venturoni, presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale, sottolinea invece i rpegi della nuova legge elettorale.

“Le regole non appartengono né alla maggioranza né alla minoranza, si scrivono insieme. La legge elettorale, in particolare, deve assicurare funzionalità e rappresentanza democratica, non è materia che possa prestarsi a speculazioni politiche di parte.

Per questo, al di là di qualche diversità di opinione, ritengo che il risultato colto oggi con l’approvazione della nuova legge elettorale regionale debba essere considerato un vanto per l’intera assemblea” ha inoltre sottolineato nel suo intervento in aula come tale riforma “segni un ulteriore passo in avanti nel cammino di riduzione dei costi della politica iniziato in tempi non sospetti dalla Regione Abruzzo con la modifica statutaria del numero dei consiglieri regionali che, nella prossima legislatura, passeranno da 45 a 31. 

La legge elettorale – ha continuato il presidente del gruppo consiliare del Pdl – non soltanto conferma l’eliminazione del listino ma assegna alla maggioranza che vincerà la prossima competizione elettorale la rappresentanza necessaria ad assicurare la governabilità tutelando nel contempo, con lo sbarramento del 2% e del 4%, le forze politiche cosiddette minori che volessero concorrere in coalizione o anche da sole.

Non ultimo – ha concluso Venturoni – vorrei rivolgere un caloroso ringraziamento al collega Lorenzo Sospiri per l’ottimo lavoro condotto dalla commissione speciale da lui presieduta e ai colleghi che hanno arricchito di contributi la discussione e permesso alla nostra Regione, ancora una volta, di dimostrarsi all’avanguardia in questa delicata fase di ripensamento e riorganizzazione delle nostre istituzioni.''

Il Consiglio regionale, prima dell'inizio della discussione sulla nuova legge elettorale, ha approvato all'unanimita' la relazione del Presidente Gino Milano sull'attivita' svolta nel 2012 dalla Commissione di Vigilanza.

Via libera anche alla risoluzione che impegna il Presidente della Giunta Gianni Chiodi, ad attivarsi affinche' la Regione proceda all'acquisizione (al prezzo simbolico di un euro) del pacchetto azionario di Sviluppo Italia Abruzzo, provvedendo al reinserimento nelle strutture regionali dei 19 dipendenti e valorizzando il patrimonio immobiliare e gli incubatori d'impresa della societa'.

 


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