Speciale di Abruzzo24ore sulla situazione delle squadre rugbystiche aquilane alle prese con l'emergenza neve.
Come un tegola arriva il maltempo ad infrangersi sui buoni propositi e su prospettive che, se anche alla vigilia dell'era glaciale non erano del tutto rosee, ora all'orizzonte vedono spuntare nuvole nere e gonfie di problemi.
“Siamo in croce” esordisce il presidente Romano Marinelli. “Non abbiamo un campo dove allenarci e ci barcameniamo tra mille difficoltà. Forse domani manderemo i ragazzi a Roma, ma questo comporta una spesa notevole”.
In queste due settimane L'Aquila Rugby si è allenata in palestra, con tutte le conseguenze che ne derivano: dalla perdita di condizione alla mancanza di contatto con il terreno di gioco.
“La situazione è davvero difficile. Il Comune inizialmente aveva promesso che avrebbe liberato il campo di Centi Colella, ma poi non è accaduto nulla di tutto ciò. Loro si giustificano dicendo che non è una struttura comunale ma privata e non possono intervenire”.
Tutto ciò accade in un momento chiave del torneo.
“Assolutamente si. Dobbiamo affrontare 3 o 4 partite difficili e fondamentali nell'economia del campionato. Addirittura stavamo anche pensando di far fermare i ragazzi nella zona di Prato per permettere degli allenamenti adeguati, ma il costo di una simile operazione sarebbe davvero alto e le condizioni economiche sono difficili”.
Dal punto di vista economico come evolve la situazione?
“Siamo sempre al solito punto. I soldi che erano stati promessi non sono mai arrivati. All'inizio si parlava di 600.000 € e per ora ne sono arrivati 148.000. In questo momento non ci sono novità e con l'emergenza neve che è sopraggiunta, i problemi si sono moltiplicati. Siamo tornati al punto di partenza”.
Ma ci sono ancora contatti con l'Ance?
“Non ci sono contatti. Si era proposta questa colletta di salvataggio e alla fine hanno partecipato molti meno imprenditori rispetto a quanto si auspicava. La situazione è davvero dura”.
Matteo De Santis