Vinitaly ed etilometro: connubio impossibile

08 Aprile 2010   14:24  

'Sull'etilometro si è discusso da subito: lo spauracchio degli incidenti stradali del sabato sera, dovuti principalmente all'uso di droghe e superalcolici da parte dei numerosi giovani che frequentano discoteche fino alle luci dell'alba, ha prodotto come risultato una legge che stabilisce il limite massimo di 0,5 grammi/litro per poter guidare un automezzo senza incorrere in gravi sanzioni, ritiro patente e addirittura carcere.

Ora, a nessuno fa piacere che i giovani (e non solo) pongano fine alla loro breve esistenza (e magari a quella di qualche malcapitato che ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla loro traiettoria), ma come mai non si effettuano controlli a tavoletta nelle discoteche imponendo immediatamente la chiusura (e il carcere) laddove si scopre che circola alcol e droga?
E come mai si è pensato di utilizzare uno strumento che si limita a misurare la presenza di alcol e non quella di eventuali droghe ad esso associate?
E come si può stabilire un limite massimo di quantità di alcol senza tenere conto dei diversi effetti che questo può fare sugli esseri umani?

Dunque, se io viaggio tutta la notte, senza aver bevuto alcol, magari sono stanchissimo ma devo assolutamente arrivare ad una certa ora alla meta, rischiando pericolosi colpi di sonno. La mia capacità di guida, i miei riflessi, non possono essere gli stessi, eppure se verrò fermato dalla polizia, per stabilire se sono in grado di guidare o meno, dovranno utilizzare i vecchi sistemi, ovvero verificare le mie condizioni, i miei riflessi, la mia attenzione e reattività. Ma non sono obbligati a farlo, io posso tranquillamente dargli la patente, risultare in regola e ripartire, e magari andarmi a schiantare dieci chilometri dopo.

Qual è allora la ragione dell'esistenza di uno strumento, la cui affidabilità è stata messa in dubbio da numerosi scienziati, che senza alcuna differenziazione sulle capacità di resistenza e assorbimento dell'alcol di ciascuno di noi, sancisce chi non è in grado di guidare e lo condanna senza possibilità di appello?


In Italia l'astronomo Vincenzo Zappalà, che da anni ha preso a cuore il problema dell'etilometro, è riuscito a raccogliere un'ampia documentazione (scaricabile da qui) che dimostra l'inaffidabilità dello strumento. Non è un caso che negli States si stia progressivamente tornando ai classici test sui riflessi, questi si in grado di stabilire se una persona è ancora in grado di guidare la propria vettura.

Ma nel frattempo da noi, tutto procede come se nulla fosse accaduto. Non importa se nei ristoranti nessuno o quasi ordina più vino, non importa se le nostre abitudini alimentari hanno subito un ingiustificato cambio di rotta, non importa se un intero comparto sta pagando le conseguenze di un sistema incapace di discernere e varare norme che abbiano un senso di reale utilità per tutti.

E al Vinitaly? La più importante fiera di settore nazionale, ma sulla questione etilometro silenzio assoluto. Eppure è evidente che il problema di poter svolgere il proprio lavoro è seriamente minato dalla probabilissima eventualità dei controlli all'uscita del Vinitaly. Stiamo parlando di una fiera del vino! Non si va per guardare ma per degustare, è inevitabile che anche i più attenti e rigorosi, anche coloro che sono super abituati a degustare decine di vini al giorno senza riportare conseguenze, siano terrorizzati all'idea di ciò che può accadere una volta che riprendono la propria auto per tornare in albergo. Come fare? Come difendersi?

La proposta arriva da Franco Ziliani sul suo blog Vino al Vino, un po' in ritardo forse, ma ha trovato subito un forte consenso: "uscire dal Vinitaly e presentarci in massa, a piedi, perché non essendo ancora saliti nelle nostre auto non ci possono accusare di aver compiuto alcun reato, dai vigili e dalle forze di polizia che si trovano fuori dall'ente fieristico, autodenunciandoci di aver superato i limiti dei consumi di vino consentiti e pretendendo, in massa, di essere sottoposti ai controlli dell'etilometro". "Facciamolo in cento, cinquecento, mille" continua Ziliani " e ancora di più e se necessario, presentiamoci in massa, arrivandoci a piedi o in autobus, al comando dei vigili urbani di Verona in via del Pontiere, a quello della Polizia Stradale in Lungadige Galtarossa, solleviamo il caso, facendo clamorosamente risaltare l'ipocrisia di una situazione paradossale che autorizza di fatto l'infrazione ed il reato di massa. Questo perché sarebbe letteralmente impossibile controllare le migliaia di visitatori che usciti dal Vinitaly salgono sulle loro auto, perché si sa perfettamente - e si fa finta di non sapere - che tantissimi di loro non sono in regola".

 

 


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