Test anti-sismici sul CASE, qualche perplessità

Dati incompleti e poco chiari

12 Febbraio 2010   08:34  

Dopo il test effettuato giorni fa dalla Protezione civile su una palazzina del Progetto CASE a Sassa, siamo rimasti incuriositi dalla "dolcezza" della scossa riprodotta per simulazione, nulla lontanamente a che vedere con ciò che è accaduto la notte del 6 aprile scorso. Questa però poteva anche essere una semplice suggestione, propria di persone non edotte nella complessa materia della simulazione sismica. Però anche altre persone che hanno assistito al test sono rimaste perplesse, e alcune di loro in quegli appartamenti dovranno viverci. Perciò ci è sembrato un dovere approfondire l'argomento ed abbiamo chiesto ad un fisico di farci spiegare l'esperimento e di ricontrollare i pochi dati forniti dalla Protezione civile sui test condotti quel giorno. Il dottor Corrado Salvo, fisico dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, ha così risposto:

"Nel descrivere l'esperimento di simulazione sismica a cui in data 10 febbraio è stato sottoposto un edificio del Progetto CASE di Sassa, i giornali e agenzie di stampa hanno riportato i seguenti dati:

''ll test è unico nel suo genere: mai prima d'ora si  è infatti spostato un intero edificio, il cui peso complessivo supera le 4mila tonnellate. Alla massima velocità di prova la struttura del progetto C.a.s.e. si sposterà complessivamente di circa 50 cm in 4 secondi'' ( Il Centro - 9 Febbraio)

''La massima velocità di prova, l'edificio sarà spostato complessivamente di circa 50 cm in soli 4 secondi ... il Dipartimento della Protezione Civile ha progettato e realizzato il complesso ed avanzato sistema composto da due attuatori dinamici, in grado di applicare una forza massima di 220 tonnellate (440 in tutto) e uno spostamento di circa 26 centimetri '' ( AGI - 9 febbraio)

Tale test è stato presentato come capace di simulare ''l'effetto di un terremoto di intensità superiore a quello del 6 aprile''.

Calcolando l'accelerazione a cui è stato sottoposto l'edificio con due metodi diversi ed indipendenti a partire dai dati riportati qui sopra, si ricava però un'accelerazione di circa 0,6 - 0,7 ms2.

La correttezza di questo risultato è confermata dall'ottima concordanza tra il calcolo effettuato partendo dallo spostamento e dal tempo impiegato, 50 cm in 4 secondi, o, per altra via, dalla forza applicata e dal peso, 220 tonnellate su un edifico di 4mila tonnellate.

In entrambi in casi risulta appunto che l'accelerazione simulata è stata pari a 0,6 - 0,7 ms2

Il 6 aprile 2009 basandosi sui dati dell'Ingv, l'accelerazione massima è stata invece di circa 0,28 g ovvero pari a 2,7 ms2, ovvero un'accelerazione superiore di ben 3-4 volte la sollecitazione impiegata nella prova del 10 febbraio.

In che senso dunque è possibile affermare, come fa la Protezione civile sul suo sito istituzionale che ''L'effetto di un terremoto di intensità superiore a quello del 6 aprile è stato simulato oggi, 10 febbraio, su una delle 185 palazzine del progetto C.A.S.E. a Sassa riproducendo gli spostamenti massimi che una scossa provoca su questo tipo di edifici.

La risposta alla domanda che mi sono posto si delinea fissando l'attenzione al dispositivo di prova impiegato: si tratta essenzialmente di un cilindro presumibilmente oleodinamico che mette in movimento direttamente LA PIATTAFORMA poggiata AL DI SOPRA degli isolatori sismici.
Quindi correttamente si e' sottoposto l'edificio all'azione di un terremoto già attenuato (di circa 4 volte ) rispetto a quanto sarebbe stato senza gli isolatori.

MA QUESTO PRESUPPONE OVVIAMENTE CHE L' EFFICACIA DEGLI ISOLATORI SIA QUELLA PREVISTA DAL LORO PROGETTO.

Il comunicato stampa e' incompleto quindi poco chiaro per non dire fuorviante in quanto sottace completamente il presupposto su cui e' basata la prova effettuata.

D'altro lato uno si chiede se una prova pratica su scala reale degli isolatori sismici sia stata effettuata e con quali risultati.

E' questa la domanda che porrei alla Protezione Civile, certo di un pronta ed esaudiente risposta, visto che la questione è di massimo interesse per concittadini che abitano nei quartieri del CASE  e che hanno già subito il trauma  di un terremoto distruttivo''

 

VEDI ANCHE:

L'Aquila - E' stato riprodotto oggi, nell'area "Sassa NSI" - su uno dei 185 fabbricati antisimici del Progetto C.A.S.E. realizzati dal Dipartimento della Protezione Civile dopo il terremoto dello scorso 6 aprile a L'Aquila, un terremoto di intensita' superiore a quella registrata in Abruzzo, applicando alla struttura gli spostamenti massimi


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