10 febbraio. L'Italia ricorda il massacro delle Foibe

Il giorno del ricordo in Italia e in Abruzzo

10 Febbraio 2009   04:55  

Inserito da appena cinque anni nel calendario italiano delle "tragedie umane da non dimenticare", il 10 febbraio, giorno del ricordo, evoca la strage etnica, ideologica e atroce delle Foibe (estratto del documentario di Luca Di Giacomantonio, "10 febbraio. Giorno del Ricordo"), uno dei massacri più gravi tra quelli consumati durante e dopo la seconda Guerra mondiale, condotto, nel caso, dall'armata di liberazione della Ex-Jugoslavia ai danni di migliaia di italiani, torturati e uccisi in nome di un nazionalismo croato che mirava alla conquista dell'intera Venezia Giulia, e che molti storici interpretano ancora oggi come risposta vendicativa all’atteggiamento che il fascismo ebbe verso gli sloveni durante il regime.

L'ORRORE DELLE CAVITA'CARSICHE CHE INGHIOTTIRONO GLI ITALIANI

Il dramma umano che commemoriamo oggi prende il nome dagli "inghiottitoi" carsici(foibe) dove furono ritrovati, nell'autunno del 43, i cadaveri di centinaia di italiani trucidati dai soldati di Tito. Le radici di tale atrocità vengono spesso connesse al nazionalismo croato, teso a negare l'esistenza della nazionalità italiana nella Dalmazia, e basato sulla concezione che la precedente presenza dei veneti in quei territori non potesse tradursi in una eventuale italianità delle popolazioni che vi abitavano.

Secondo tale visione l'Istria, la Dalmazia e la città di Fiume erano da considerarsi parte del territorio nazionale jugoslavo già a partire dall'alto medioevo. Si pensava, in sintesi, che i territori sopracitati fossero stati italianizzati da invasioni successive e che pertanto dovessero essere considerati zone croate a tutti gli effetti. Ma le motivazioni che hanno condotto al massacro delle foibe provengono in realtà da fattori molto più profondi e connessi tra loro, in un quadro esplosivo di responsabilità reciproche mai veramente dichiarate.

L'acutizzarsi delle tensioni nazionalistiche all'interno dell'impero asburgico, la deriva ideologica e il nazionalismo generati dalla Prima guerra mondiale, l'annessione all'Italia di territori popolati da centinaia di migliaia di sloveni e croati, la brutale affermazione del fascismo e la relativa politica di regime, l'occupazione italiana e tedesca della Jugoslavia nel 41 ed infine la nostra dipendenza dalla Germania nelle operazioni sul Litorale Adriatico dopo il 43, crearono uno scenario "incandescente", tale da estremizzare qualsiasi tensione razziale, una cornice nella quale la politica di Tito, finalizzata alla conquista dell'intera Venezia Giulia, trovò ampio riconoscimento, giustificandosi con facilità agli occhi di un popolo ormai stremato dalla guerra e accecato dall’odio. Il massacro etnico ed ideologico delle foibe non colpì infatti soltanto gli italiani che vivevano al confine tra Italia e Croazia, ma anche i cittadini italiani di nazionalità croata o slovena, i tedeschi e gli ungheresi abitanti della città di Fiume..in un vortice sanguinario a volte spudoratamente privo di raziocinio, e che avrebbe segnato indelebilmente la storia italiana per molti anni a venire.

 

LA GIORNATA DEL RICORDO IN ITALIA E IN ABRUZZO

I nostalgici del fascismo leggono le foibe come scaturite dall'odio che i partigiani di Tito, magari aiutati da quelli nostrani, provavano per le genti italiane favorevoli al Duce. Per talune frange della vecchia sinistra fu unicamente il fascismo a provocare la reazione Croata contro gli italiani, dopo che intere scuole, centri culturali e villaggi sloveni furono rasi al suolo dalla violenza del regime, in nome di un'italianità in quegli anni enfatizzata a dismisura, soggetta a spinte imperialistiche di dubbia logica e coerenza. In realtà l'abominio si nasconde dietro ogni bandiera, ed è proprio il tentativo di sfuggire al peso delle proprie responsabilità a condurre le nazioni nel baratro. Dalle fosse carsiche sono saltati fuori centinaia di corpi, vite spezzate, molte delle quali annientate molto prima che potessero esprimere tutto il proprio potenziale. Occorre ricordare, aprire gli occhi sull'orrore, dare atto alla sofferenza che è esistita, che è stata riconosciuta, che è ancora possibile e che la storia umana non è rara a momenti di spaventosa regressione. Per questo occorre vigilare. Diffondere, comprendere.

Oggi in Italia. Tante le iniziative commemorative a favore della giornata del ricordo. A Torino, nella sala conferenze del Museo della Resistenza sarà presentato il libro "Dall'impero austroungarico alle Foibe. Conflitti nell'area alto-adriatica". Un testo che descrive, nei suoi molteplici aspetti, la complessa vicenda della Frontiera orientale, e che include, in qualità di saggio conclusivo, un excursus giuridico sulla condizione di profugo. A Roma invece, nel pomeriggio, e precisamente alle 16, presso la Sala della Lupa di Montecitorio si terrà la lettura teatrale del testo "...Quell'enorme lapide bianca...". Si tratta di un monologo di circa 50 minuti scritto da Paolo Logli per la voce di Luca Violini, e contestualizzato dalle musiche di Gabriele Esposito. Trasmesso in diretta sul sito della Camera(www.camera.it), sarà introdotto da Gianfranco Fini. L'opera mette in scena il dialogo intimo e sofferto di due amici, uno sloveno, Ive, e uno italiano, Enrico, cresciuti insieme in Istria prima del dramma folle della guerra e delle foibe.

Alla Sapienza è possibile celebrare la giornata del ricordo andando a visitare la mostra video-fotografica presso la facoltà di Economia: un interessante percorso espositivo nel quale vengono presentati noti personaggi che per origine o discendenza familiare sono legati all'Istria o alla Dalmazia, come ad esempio i grandi artisti Giorgio Gaber e Sergio Endrigo, personaggi storici come l'imperatore Diocleziano o il patriota Nazario Sauro. La seconda parte dell'iniziativa prevede invece la proiezione di video e documentari sull'esodo e sulle vittime delle Foibe.

Anche in Abruzzo la giornata del ricordo assume via via sempre più risonanza. Prevista per oggi alle 18.45, la commemorazione aquilana della strage verrà celebrata tramite la santa messa che si terrà presso il convento dei Cappuccini di Santa Chiara. A Lanciano invece, alle 9.30, verranno deposti dei fiori direttamente nella piazzetta intitolata ai martiri delle Foibe, mentre per le 10.00 nella Sala Mazzini, a piazza Plebiscito, è prevista la mostra-convegno ad hoc intitolata "Addio Paola". Sabato prossimo infine è la volta di Sulmona: alle 18.30 nella sala della Comunità Montana in via Angeloni 11, la giornata del ricordo sarà celebrata per mezzo della testimonianza di Antonietta Stocchi, figlia di esule Istriano,che racconterà cosa si prova ad essere perseguitati solo perchè "italiani".

Giovanna Di Carlo


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