Un documento corposo, un ricostruzione estremamente rigorosa, come può e deve essere un memoriale di un Pubblico Ministero, nel caso specifico parliamo del sostituto procuratore Fabio Picuti.
La memoria del sostituto procuratore viene realizzata a conclusione di lunghe indagini sulla Commissione grandi rischi.
Il documento, scrupoloso e dettagliato, è anche un trattato sui terremoti sulla storia sismica aquilana, aspetto non trascurabile della vicenda.
All'interno sono individuati una decina di "condomini killer", tutti situati nel centro storico, tutti realizzati tra gli anni cinquanta e sessanta, che la notte del sisma si sono trasformati in vere e proprie tombe per almeno cento persone.
Nel memoriale emerge il convincimento che le tragedie siano state causate da negligenza o imperizia. Questo il convincimento della procura dopo avere vagliato le perizie dei consulenti sulle indagini in fase di conclusione. Almeno cento i morti per errori umani.
Sono tanti i casi analizzati.
Tra questi il palazzo di via XX Settembre 123, situato vicino all'Anas, realizzato a metà anni cinquanta. E'imploso facendo cinque morti e almeno una decina di feriti gravi. Si tratta di un palazzo costruito in cemento armato per il quale secondo la relazione della procura il crollo c'è stato a causa di una «carenza di calcestruzzo» ed «errori di progetto e di calcolo».
Il palazzo che fu realizzato in via Cola dell'Amatrice, realizzato nel 1957, e che ha causato la morte 12 persone, sarebbe crollato «per la qualità scadente del cemento adoperato e per errori di calcolo nella progettazione».
«Calcoli strutturarali errati e materiale scadente» sono alla base del crollo del condominio di via Sturzo con un bilancio di 20 morti. C'è un indagato di 84 anni per questa tragedia mentre altri ipotetici sospettati sono deceduti. Identica la valutazione della procura per i morti di via Poggio Santa Maria alla Rivera: anche lì si ipotizza l'uso di materiale scadente.
Vi sono importanti spunti per la riflessione e rappresentanto una base solida per avanzare dubbi su quanto è avvenuto a L'Aquila.
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