11 maggio:Gabrielli "A Roma nessun terremoto, a L'Aquila la gente è morta perchè case mal costruite"

03 Maggio 2011   21:15  

"Diciamo che l'11 maggio a Roma non potrà succedere nulla perché non ci sono elementi scientifici per poter sostenere che ci sarà un terremoto".

Il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano se ci fossero elementi che sostanziano la previsione di Raffaele Bendandi, uno scienziato autodidatta appassionato di terremoti morto anni fa, secondo la quale l'11 maggio la capitale dovrebbe essere rasa al suolo da un terribile terremoto. Gabrielli ha sottolineato di averlo "detto e ridetto, oltre che aver pubblicato sul sito un ampio reportage sul rischio sismico, dove diciamo che non c'é una possibilità di dire con esattezza che l'11 maggio ci sarà un terremoto. Tuttavia, a volte la realtà supera la fantasia".

Quindi, con le dovute cautele, che derivano dall'incertezza dei fenomeni naturali, Gabrielli ha spiegato che "invece di concentrarci su queste leggende metropolitane, dovremmo verificare se la nostra casa è costruita sulla base di criteri antisismici adeguati al territorio, perché all'Aquila le persone sono morte perché le case sono collassate, non perché si sono semplicemente lesionate; questa dev'essere l'attenzione e la premura di tutti e non i calendari Maya e la Cabala".


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