2b or not 2b. La nuova lingua degli sms.

24 Aprile 2007   16:41  
Se Shakespeare avesse utilizzato il linguaggio degli sms (short message service, in italiano “messaggini”) il suo Amleto così avrebbe iniziato il celebre soliloquio nella prima scena del III atto : "2b or not 2b”…to be or not to be…. Bè il suono è lo stesso! Scherzi a parte, gli sms si sono voracemente impossessati di tutte le lingue e hanno determinato la nascita di una nuova lingua, sorta di nuovo esperanto, che mette insieme spezzoni di parole e “faccine” (in inglese emoticon, da emotion+icon = immagine emotiva) e consegue l’obiettivo di rendere rapidissima la scrittura e di contenere tutto quello che si vuole dire in un unico messaggio. I ragazzi tra i 16 e i 24 anni sono i principali fruitori di questo strumento, ma l’intera società s’è rapidamente adeguata elevando gli sms al rango di strumento principe della comunicazione non verbale. I numeri sono da capogiro: nel 2000, in Italia gli Sms inviati quotidianamente erano 2 milioni, oggi sono oltre 10 milioni. I contratti, che crescono al ritmo del 5,5% annuo, sono 55 milioni e 96,4 abitanti su 100 possiede un cellulare (dati Eurostat). E’ una corsa inarrestabile che abbraccia tutto il globo. Per tornare ai ragazzi, i campioni assoluti di sms sono i finlandesi, ben 200 a testa al giorno! Ma ormai anche lo Stato utilizza gli sms per comunicazioni importanti e proprio noi Italiani abbiamo inventato il sistema del sostegno economico per beneficenza via sms. Via sms si possono ricevere notizie sportive, finanziarie sui titoli di borsa; con un sms personaggi famosi si sono dichiarati e lasciati…. Nel giorno di San Valentino ci siamo scambiati ben 40 milioni di messaggi dicendoci TVB Amo (ti voglio bene Amore), xk quando non C6 mi sento xso (perché quando non ci sei mi sento perso, of course) e lasciandoci con XXX (tanti baci). E dire che il vecchio Renato Carosone criticava la moda dei giovani dell’epoca di atteggiarsi ad americani e cantava “Comme te po´ capì chi te vò bene si tu le parle ´mmiezzo americano?Quando se fa l ´ammore sotto ´a luna come te vene ´capa e di:"I love you!?"…. Bè tutto cambia… Tullio De Mauro, uno dei maggiori linguisti viventi , pensa che non tutto venga per nuocere e alla fine l’importante è che la gente, i ragazzi scrivano, pur anche escogitando forme bizzare di comunicazione, ma comunque sovvertendo un destino che con l’avvento della televisione sembrava segnato: la morte della lingua scritta. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda le pur conservatrici autorità scolastiche britanniche, che consentono l’uso della lingua degli sms anche nei test e nelle prove ufficiali, a condizione che ciò non serva per coprire gravi carenze grammaticali, ma solo per abbreviare alcune parti del testo. E forse proprio qui casca l’asino, in tutti i sensi! Gli sms e internet ampliano le modalità di comunicazione, ma secondo Domenico Fiormonte (esperto di linguistica della rete presso l’Univesrsità di Edimburgo) “le nostre capacità linguistiche o retoriche dipendono (ancora e soprattutto) da altri fattori. Il nostro livello di alfabetizzazione insomma non migliora né peggiora: in sé i nuovi strumenti aumentano le opportunità di comunicazione. Dobbiamo semmai domandarci che cosa ci sia dietro le presunte capacità o incapacità espressive: quale cultura, quale scuola, quale contesto sociale”. Guido D´Urbano

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