A Borgo Rivera la ricostruzione ha un cuore antico una pianificazione che guarda oltre

27 Aprile 2012   13:44  

L'Aquila potrebbe cominciare a rinascere proprio da dove, tanti scoli fa, è nata: ovvero da Borgo Rivera, intorno alle cui sorgenti prese avvio nel XIII la costruzione della città, e che oggi conserva uno dei monumenti più belli, le 99 cannelle, recentemente restaurate e ripulite.

Sta entrando infatti finalmente nel vivo l'accordo di collaborazione sottoscritto a gennaio tra Università IUAV di Venezia e il Comune e dell'Aquila e il cui obiettivo è quello di trasformare in realtà la progettazione già inquadrata nel piano di ricostruzione ed elaborata dai cittadini stessi, riuniti nell'associazione Borgo Rivera.

L'idea è quella della riqualificazione estetica e funzionale del borgo, facendolo tornare al suo splendore medioevale: il che significa riaprire botteghe artigiane nei tanti locali vista strada chiusi anche prima del sisma, un attento lavoro di restauro degli edifici storici, a cominciare ovviamente dall'antica chiesa di San Vito, un opportuno e d omogeneo piano colore, la bonifica di alcuni orrori architettonici figli dell'ignoranza, della superficialità e dell'anarchia urbanistica che tanti danni ha fatto anche a L'Aquila. E ancora: la creazione di un parco delle acque nei terreni abbandonati intorno alle 99 cannelle, la valorizzazione delle antiche mura, l'apertura del museo e di laboratori nei locali dell'ex-mattatoio.

Nel servizio interviste a Chiara Rossi, associazione Brogo Rivera e Salvatore Russo, università IUAV



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