A Chieti uno scrigno d'arte, il Museo Palazzo de Mayo. E all'interno i tesori del mecenate Paglione

Aligi Sassu, Ortega, Michetti: un luogo da scoprire

18 Giugno 2012   10:00  

Nel pieno centro di Chieti, in Corso Marrucino, sorge uno scrigno dell’arte, che grazie all’intervento della Fondazione Carichieti, si configura oggi come luogo di riferimento per l’arte in tutto l’Abruzzo, il Museo Palazzo de Mayo. All’interno capolavori dell’arte pittorica, tra cui quelli donati da Alfredo Paglione, mecenate abruzzese, che si muovo sempre ispirato dalla compagna di una vita Teresita Olivares Paglione, scomparsa quattro anni fa. Con la collezione di Paglione che si è aperta il 2 giugno 2012 al Museo Palazzo De Mayo, in Abruzzo arriva un pezzo di storia figurativa del XX secolo.

Nel Museo di Palazzo De Mayo è allestita la mostra permanente “Nel segno dell’immagine” con la quale Paglione ha messo a disposizione un corpus straordinario che occupa 14 sale e si compone di capolavori, dipinti e sculture, 130 opere di 90 artisti. Il percorso si apre con le opere di Aligi Sassu di cui ricorre quest’anno il cenetenario e si completa con un omaggio al grande pittore José Ortega. 

La collezione di Paglione è una vera antologia della figurazione italiana e internazionale che nasce dal rapporto privilegiato che il gallerista Alfredo Paglione intrattiene con oltre duecento artisti di fama internazionale in quarant’anni di attività nella sua galleria a Milano.

La collezione sorge all’interno del Palazzo De Mayo risalente al XVI secolo e modificato da numerose trasformazioni, l’ultima, il restauro messo a punto dalla Fondazione Carichieti

Il Museo Palazzo de Mayo al secondo piano ospita tre raccolte, patrimonio della fondazione Carichieti, 40 opere tra cui spicca l’imponente capolavoro di Francesco Paolo Michetti, La Figlia di Jorio, cui si affianca un altro capolavoro assoluto dell’arte pittorica dell’’800 europeo, la tela “Lungo il fiume paterno – il dileggio”. Il museo riserva uno straordinario viaggio nella pittura dell’ottocento. In collezione poi tre opere della famiglia Cascella: Baislio, Tommaso e Michele. Nel Museo anche una mirabile collezione di Argenti con capolavori dell’arte orafa dal XVII al XX secolo, prevalentemente inglesi ma provenienti anche da altri Paesi, come le caffettiere russe del 1845 o il piatto Liberty austriaco post 1867.

E al primo piano del Museo, grazie alla disponibilità della fondazione Crocevia, la mostra “De Chirico. L’Apocalisse e la luce” visitabile fino al 15 luglio, che per la prima volta indaga in maniera ampia e sostanziale l’opera a tema sacro di De Chirico. Cinquantacinque le opere esposte a Palazzo de’ Mayo. Un percorso espositivo che parte idealmente dall’Apocalisse e culmina con La salita al Calvario, il capolavoro sacro di de Chirico.

Un viaggio a chieti per scoprire le meraviglie che il Palazzo De Mayo offre al visitatore è un’esprienza importante, per tutto il 2012 l’ingresso al pubblico sarà gratutito. E dal 25 luglio un nuovo allestimento, grazie sempre al tesoro messo a disposizione dalla collezione di Paglione: la mostra Sassu e Corrente

Nelle interviste:
Alfredo Paglione, gallerista e mecenate
Elena Pontiggia,
docente Storia dell’Arte contemporanea Accademia Brera Milano
Mario Di Nisio, presidente Fondazione Carichieti
Giovanni Gazzeneo
, Fondazione Crocevia

di Barbara Bologna
Immagini di Diego Lepiscopo
montaggio di Marialaura Carducci


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore