''A Montesilvano le mensa scolastica costerà massimo 2,68 euro''

06 Novembre 2012   16:13  

“Un allarmismo infondato e dannoso sul bando della refezione scolastica che ha insinuato nelle famiglie l’idea che il costo pasto fosse arrivato a 6,20 euro.

Niente di più falso: il costo è di 2,15 per le scuole dell’infanzia e di 2,68 per quelle primarie e secondarie. 6 euro e 20 centesimi è il prezzo posto a base d’asta”.

Arriva la precisazione dell’assessore al Bilancio, Enzo Fidanza, che questa mattina si è presentato in conferenza stampa insieme al dirigente e responsabile di settore, Bruno Terenzi, ed al segretario generale del Comune, Alfredo Luviner, per smontare tutti gli interrogativi mossi dal consigliere Anelli sulla gara per il servizio integrato di refezione scolastica.

“All’indomani della diffusione sui mezzi di comunicazione dell’intervento del consigliere Anelli – ha rimarcato Fidanza - moltissime mamme sono arrivate in comune preoccupate ed inferocite dalla notizia infondata che il costo pasto fosse arrivato a 6,20 euro.

Una situazione che ha reso necessaria una conferenza stampa per avere la possibilità di parlare a tutti, data l’importanza della questione.

Per le famiglie, lo ribadisco, il costo pasto non varia. Ci sono, invece, importanti e significative novità che vogliamo introdurre nel servizio integrato di refezione:

1) Aumentiamo dagli attuali 200 a 250 il numero delle utenze che possono usufruire dell’esenzione in base al reddito. Questo perché le richieste superavano la soglia dei 200. Io e tutta la giunta abbiamo ritenuto opportuno, in questo memento drammatico per la famiglie, fare uno sforzo in più e non lasciare indietro nessuno;

2) Per quanti usufruiscono della legge 104 le esenzioni sono illimitate;

3) Abbiamo alzato il reddito ISEE da 6000 a 7.500 per l’esenzione riservata ai diversamente abili, per omologarci al Piano sociale di zona.

4) Allarghiamo l’esenzione, qualora ne ricorrano i presupposti, a tutti i figli minori di un nucleo familiare mentre finora l’esenzione non poteva riguardare tutti i figli.

Questo per dire come questa amministrazione stia facendo uno sforzo importante per aiutare le famiglie e non per vessarle.

Ma non è tutto, perché, tornando alla refezione scolastica è bene fare delle doverose precisazioni.

Il costo totale annuo del comune è di circa 1 milione di euro per circa 150 mila pasti annui. In questo numero vanno considerati sia quelli a pagamento che quelli gratis per le famiglie.

La differenza di costo tra gli incassi e le spese è coperta totalmente dal comune, perché questo servizio ha una valenza fortemente sociale.

Oltre alle situazioni sopraelencate, va ricordato che serviamo anche la Casa Famiglia, la Mensa di solidarietà (con pasti gratis) ed anche gli anziani soli che ci vengono segnalati.

Per questi ultimi, quando veniamo a conoscenza delle loro situazioni, la ditta che gestisce il servizio deve andare a domicilio a consegnare i pasti, anche se ne fosse solo uno. Infine, proprio per tutelare al massimo i nostri bambini, abbiamo intenzione di istituire una commissione permanente di valutazione che a campione vada a verificare qualità di cibo e servizio, anche se i Nas e la Asl fanno un lavoro egregio”.

“C’è da sottolineare un altro aspetto non di poco conto – ha ribadito il Dott. Terenzi - Le nostre scuole sono sprovviste di cucina e refettori, quindi la ditta per la refezione deve provvedere da sé ad individuare spazi per l’allestimento dei pasti, fornire stoviglie, bicchieri etc, e poi, dato che spesso gli spazi dell’allestimento coincidono con quelli delle lezioni, anche provvedere al ripristino degli spazi.

Inoltre, il bando di gara in questione è un bando europeo e non è nella sua fase conclusiva, come hanno lasciato intendere, ma in una fase intermedia. Abbiamo ricevuto tre risposte che sono ancora in busta chiusa.

Abbiamo scelto come modalità la procedura ristretta, perché, quando l’aggiudicazione del contratto è prevista con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, lo stesso codice degli appalti pubblici, la definisce “preferibile”.

Inoltre, la polemica inutile e strumentale sulla distanza massima di 15 km dalla sede comunale ha, invece, motivazioni ben precise: il comune è preso come riferimento, perché è in una zona in cui sono ubicate la maggior parte degli istituti scolastici e questa distanza è posta a presidio della qualità del servizio, dato che i pasti, sia caldi che freddi, devono arrivare a determinate temperature.

Ricordo quando il centro di cottura era a Sant’Atto, a 60 km di distanza, molti bambini si portavano il cibo da casa, contravvenendo a tutte le indicazioni”.

“Questa amministrazione vuole essere il più trasparente possibile – ha chiuso il segretario generale, Luviner - Quando si diffondono notizie imprecise e faziose io sono a diposizione, non solo dei giornalisti, ma di ogni cittadino per dare risposte precise e documentate. Ci stiamo attrezzando affinché tutti i documenti possano andare sul sito del comune e quindi essere accessibili tutti”. 

 


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