A Pescara provvedimenti contro i Rom

08 Maggio 2012   21:53  

“Un villino privato in corso di ristrutturazione in via Aterno posto sotto sequestro, con relative denunce penali per i proprietari, una famiglia Rom di Pescara, per gravi difformità edilizie e per truffa nei confronti del Comune. E poi il proprietario di due cavalli, anch’egli di etnia Rom, denunciato e sanzionato, per detenzione di animali in condizioni igienico-sanitarie inadeguate, e due multe per discarica abusiva di calcinacci e inerti. Sono solo gli ultimi interventi messi in atto dall’amministrazione comunale di Pescara nelle ultime ventiquattro ore, amministrazione che, dopo i noti fatti di cronaca, ha ulteriormente intensificato la lotta alla criminalità, grazie anche alle segnalazioni ‘qualificate’, ovvero non anonime, che da qualche giorno stanno arrivando negli uffici della Polizia municipale, segno della voglia di collaborazione che giunge da una città stanca di subire angherie da parte di alcune famiglie che tentano di spadroneggiare seminando la paura”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata in mattinata per ufficializzare l’esito di tre diverse operazioni condotte dalla Polizia municipale, con il maggiore Danilo Palestini e il maggiore Adamo Agostinone. Presente stamane anche il comandante della Municipale Carlo Maggitti.

“Sono soddisfatto della mobilitazione di massa che sto continuando a registrare a Pescara dopo la manifestazione di domenica scorsa svoltasi in piazza Italia – ha detto il sindaco Albore Mascia -. E’ ovvio: la politica non può inseguire gli eventi e muoversi sulla spinta dell’onda emotiva. Ma fortunatamente a Pescara la lotta per la legalità è una priorità di governo da tre anni, perché per l’amministrazione Albore Mascia il rispetto delle regole è un totem, l’ho perseguito sin dal primo giorno. La manifestazione di domenica scorsa era particolarmente a rischio e delicata e la presenza delle Istituzioni, ossia mia e del Presidente della Provincia Testa, ossia di due che ‘c’hanno messo la faccia’, è stato un segno importante di vicinanza, di due rappresentanti delle Istituzioni che hanno raccolto lo sfogo di una città contro un fatto di sangue inaccettabile. La nostra maggioranza di governo ha già dato segni concreti di discontinuità rispetto al passato, lo abbiamo fatto con lo sfratto degli inquilini abusivi dagli appartamenti popolari, nostri e dell’Ater, ed è stata la prima volta che un sindaco si è schierato apertamente contro quegli abusivi proprio per dare un taglio netto con la politica del passato, caratterizzata dal pressapochismo e dalla superficialità con cui sono stati garantiti dei diritti, ma senza preoccuparsi di accompagnare tali diritti con una politica mirata di integrazione, creando servizi e una reale osmosi con il territorio. A Pescara non siamo dinanzi al problema della ‘baraccopoli’, ma stiamo parlando di famiglie che hanno cognomi italiani, ma che pure, fatte salve alcune importanti eccezioni, non sono integrate nel tessuto economico del territorio. Consapevoli della rilevanza di tali problematiche sotto l’aspetto sociale in tre anni abbiamo messo a segno 24 sfratti con la contestuale e immediata riassegnazione di quegli alloggi: il 19 novembre 2009 i primi 4 sfratti in via Caduti per Servizio 25 e 47, via Tavo 181, e in via Lago di Borgiano 26; il 4 dicembre 2009 altri 4 sfratti in via Aldo Moro 13, via Lago di Capestrano 17, via Lago di Borgiano 22 e via Caduti per Servizio 47; il 10 marzo 2010 altri 4 sfratti in via Basento 52, via Rubicone 1, via Cesano 3 e via Trigno 22; e poi il 6 dicembre 2011 4 sfratti tutti in via Caduti per Servizio ai numeri civici 50, 51 e 54; il 13 dicembre altri 4 interventi in via Caduti per Servizio 46, 49 e 25; infine il 15 novembre 2011 4 sfratti in via Lago di Capestrano 13, 15 e 3 e in via Nora 14. E la forza di quegli sfratti stava nell’aver fatto sistema con le altre Forze dell’Ordine, nelle fasi di preparazione e di svolgimento, senza dimenticare che ogni sfratto ci costa 6mila euro. Ma per poter agire – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – è importante disporre degli strumenti normativi, ecco perché è inaccettabile quella sanatoria presentata e fatta approvare dal consigliere regionale Marinella Sclocco, un condono nato dal buonismo forse? E non voglio fare considerazioni su eventuali aspettative in termini di consenso, ma è chiaro che quella sanatoria destabilizza i Comuni e io sto scrivendo una lettera al Presidente Chiodi per chiedere di rivedere se non a cancellare quella sanatoria. Domenica scorsa – ha ripreso il sindaco Albore Mascia – i cittadini ci hanno manifestato il bisogno di sentirsi tutelati, protetti e liberi di passeggiare sotto casa. E per questa ragione siamo presenti in modo massiccio in via Caduti per Servizio, con il Presidio fisso della Polizia municipale, con l’esercito nelle ore notturne, con l’Help Center, riavviando il cantiere della palestra, proponendo la chiusura dei porticati, cercando di creare un modello di intervento che vogliamo portare anche nelle altre periferie, Zanni, Villa del Fuoco, affinchè Pescara sia una città sicura, sorvegliata, ma non militarizzata. I cittadini domenica ci hanno chiesto cose ben precise: incrementare i controlli a carico delle famiglie Rom, verificare la legittimità delle assegnazioni degli alloggi popolari e la titolarità a mantenere quegli alloggi anche dopo venti, trent’anni, dunque effettuando controlli incrociati sulle posizioni reddituali, ovviamente in collaborazione con le Forze dell’Ordine preposte. E domenica, chiudendo l’incontro con i cittadini, ho assunto un impegno con le oltre mille persone presenti, ho detto loro che avrebbero avuto e visto ‘fatti’ concreti e a meno di ventiquattro ore l’amministrazione comunale ha messo in campo, ancora di più, le proprie forze per dare subito risposte concrete alla città. La prima operazione, condotta dai maggiori Palestini e Agostinone, ha riguardato il sequestro di un cantiere aperto per la ristrutturazione e l’ampliamento di un’abitazione privata, di proprietà di una famiglia Rom, in via Aterno 99, di fronte all’Istituto Don Orione. Nelle ultime ore avevamo ricevuto quella che definiamo una ‘segnalazione qualificata’, ovvero da fonte attendibile, circa degli abusi edilizi in corso di realizzazione sul cantiere. Nella mattinata di ieri i maggiori Palestini e Agostinone si sono recati sul posto per effettuare le verifiche: si tratta di un edificio composto da un piano terra, un primo e un secondo livello con sottotetto. La Polizia municipale ha chiamato sul posto l’Ufficio tecnico, ha acquisto i progetti depositati in Comune e approvati, e ha accertato delle chiare ed evidenti difformità edilizie tra il progetto approvato e quello in corso di realizzazione. Nel corso della giornata sono stati rintracciati progettista, direttore dei lavori, l’impresa che sta realizzando le opere e proprietario che sono stati ascoltati come persone informate dei fatti per ricostruire tali difformità. Le incongruenze edilizie tra l’opera realizzata e il progetto esecutivo sono state verificate e stamane la Polizia municipale ha chiuso il fascicolo, portato alle 9 in punto in Procura con il sequestro preventivo del cantiere, un’indagine che potrebbe chiudersi con la demolizione delle opere realizzate abusivamente, con l’accertamento, che ora proseguirà, delle responsabilità penali”. “La famiglia – hanno spiegato i maggiori Palestini e Agostinone – stava realizzando i lavori con una semplice Dia, mentre la verifica ci ha consentito di accertare che l’entità delle opere avrebbe richiesto un permesso a costruire, con il pagamento anche di oneri ben diversi da quelli versati, quindi si profila anche una denuncia per truffa ai danni del Comune. Inoltre la famiglia era partita con un fabbricato al piano terra condonato di 140 metri quadrati, che oggi è divenuto un fabbricato con una superficie utile complessiva di 440 metri quadrati. Infine l’impresa che sta realizzando le opere è risultata priva del Durc, la Dichiarazione di regolarità contributiva, e ha utilizzato il Durc di un’altra impresa. Oggi la denuncia è scattata nei confronti del committente dell’opera, del progettista e dell’impresa realizzatrice”. “Sempre nel corso della giornata – ha continuato il sindaco Albore Mascia -, la Polizia municipale ha effettuato controlli sulla presenza denunciata di cavalli sempre nel rione di Villa del Fuoco. La prima segnalazione riguardava via Tavo, a ridosso di un circolo privato frequentato da Rom, dove però non sono stati trovati animali, ma tutto ci lascia pensare che siano stati portati via dopo gli ultimi accadimenti. Nel secondo caso, i cavalli si trovavano in via Sacco, a pochi metri della chiesa degli Angeli Custodi, e lì effettivamente la Polizia municipale ha trovato gli animali, ma alla presenza del proprietario che stava aspettando il container per trasportare fuori Pescara gli animali, e il mezzo effettivamente è arrivato mentre sul posto c’era la Polizia municipale. In ogni caso l’uomo è stato identificato e verrà denunciato perché evidentemente un cavallo non può essere tenuto e allevato in pieno centro urbano, a ridosso di case e abitazioni, senza osservare le minime condizioni igienico-sanitarie previste dalla legge causando il disagio di chi vive tutt’attorno. E nel corso dei controlli, la Polizia municipale ha comminato anche due sanzioni, il primo in via Sacco, a un’altra famiglia Rom, il secondo a Fontanelle, ma a una famiglia non appartenente all’etnia Rom, per discarica abusiva di rifiuti”.

 


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