ACA, CATENA SU CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI

ACQUA

14 Febbraio 2008   12:54  

"La legge regionale dello scorso 22 novembre 2007 ha congelato fino al prossimo 30 giugno il rinnovo delle cariche dei Consigli d´amministrazione delle sei società acquedottistiche, "inibendo" ogni modifica o rinnovo e rendendo illegittimo ogni provvedimento in tal senso.

Ben lo sanno i 18 sindaci che hanno firmato il ricorso al Tribunale contro l´Aca di Pescara, visto che sull´argomento vi sono già state due convocazione dell´assemblea dei soci e sono stati richiesti ben cinque pareri legali, finanche alla Avvocatura dello Stato".

E´ questa la replica del presidente dell´Azienda Comprensoriale Acquedottistica di Pescara Bruno Catena, dopo aver appreso che l´udienza sul ricorso dei sindaci del pescarese è stata fissata dal Tribunale al prossimo 17 marzo.

"E´ vero - ha detto il presidente dell´Aca Bruno Catena - che una normativa nazionale ha stabilito la riduzione da 7 a 3 dei componenti dei vari consigli d´amministrazione degli Enti di gestione. Ma è anche vero che questa norma è stata poi integrata dalla richiamata legge della Regione Abruzzo, del 22 novembre 2007, che ha inibito alle sei società acquedottistiche qualsiasi rinnovo, modifica o variazione ai consigli di amministrazione fino al 30 giugno, ossia fino a quando non sarà concluso il processo di riforma regionale in atto degli Ato.

Pertanto - rileva Catena - è illegittimo convocare un´Assemblea dei soci dell´Aca che preveda come punto all´ordine del giorno il rinnovo delle cariche. Abbiamo preso comunque atto delle richieste dei 18 sindaci firmatari del ricorso. Proprio per questo, è stata convocata un´Assemblea dei soci per il 27 febbraio che discuterà due punti all´ordine del giorno sui quattro richiesti, in quanto non confliggenti con la normativa in vigore. In linea con l´operato del C.d.A. di Aca S.p.A. si è espresso con apposito parere anche l´organo di controllo della società.

Spiace purtroppo constatare che, per l´ennesima volta - conclude il presidente dell´Aca - si cercano falsi pretesti giuridici per malcelare la chiara intenzione politica di occupare posti e poltrone all´interno dell´Aca, movimenti che non fanno bene alla gestione dell´Ente che avrebbe piuttosto bisogno dell´impegno e della collaborazione dei sindaci a favore del cittadino-utente".

 

 

 

 

(AGI)


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