AQ19, sogno sfumato. Pezzopane: "La giuria non ha creduto alla ricostruzione entro il 2019"

15 Novembre 2013   19:35  

"Le motivazione dovremo leggerle, certo la scelta della giuria deve aver seguito strade di non facile comprensione se come noi sono state escluse città come Mantova e Venezia".

La senatrice Stefania Pezzopane, a capo del comitato promotore L'Aquila 2019, commenta a caldo la notizia dell'esclusione dell'Aquila dal gruppo di finaliste per il titolo di Capitale Europea della cultura 2019.

E' delusa ma in fondo non come si immaginerebbe.

“Non mi sono mai fatta illusioni, sapevo che era difficile. Certo il lavoro fatto fin qui, anche con tutte le associazioni, dovremo mantenerlo e farlo progredire. Non avremo quel milione di euro che sarebbe arrivato, quindi qualcosa sarà sacrificato ma nulla andrà disperso".

E sul perché L'Aquila non ce l'abbia fatta, in fondo la Pezzopane spiega: "L'audizione ci aveva dato il senso che il progetto era piaciuto, e ci hanno detto che il progetto era piaciuto. Quello che non ha retto è la possibilità effettiva di ricostruire da qui al 2019 di poter ricostruire la città e renderla accogliente. A questo non hanno creduto”.

In fondo in tanti in città non credevano a che L'Aquila ce l'avrebbe fatta, e forse quindi non c'è tanto da stupirsi. Anche la giuria deve essere stata pervasa da quella vena di disillusione che nei mesi ha serpeggiato in tutti gli aquilani che in questa candidatura, onestamente, ci credevano molto poco. Tanto che nella presentazione definitiva della candidatura lo stesso sindaco ha detto “Qualcuno dice che neanche noi ci crediamo, non è affatto così”.

Di certo la Giuria non ci ha creduto.

Poi aggiunge che forse la causa non è solo nell'evidente difficoltà di far vincere una città tutta da ricostruire, e sottolinea: “Nel giorno che siamo andati all'audizione, hanno arrestato l'assessore regionale. Inoltre a nostro sfavore ha giocato anche la relazione dell'europarlamentare danese chiedava dell'Aquila un quadro desolante. Europea”.

La Pezzopane ricorda anche che la candidatura dell'Aquila è avvenuta a costo zero, altre città invece avevano speso già molti soldi nella candidatura, anche città che hanno speso molto non ce l'hanno fatta.

Tutto ora deve volgere al futuro: “Guardiamo avanti ora e certamente rincontreremo la città per spiegare le motivazioni della giuria e continuare a costruire la città del futuro, dandoci appuntamento al 2019 che per noi resta una data importantissima”.

 

"Il miglior segnale per l'Europa è realizzare gran parte del progetto di candidatura".

di Barbara Bologna


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