Abbateggio: il paese del farro sulla Maiella

27 Febbraio 2012   11:16  

Un delizioso borgo sorge sulla Maiella in provincia di Pescara su un colle sulla sinistra del torrente Lavino, affluente di destra del fiume Pescara, è Abbateggio il paese del farro.

L’origine del nome è incerta, ma le prime attestazioni risalgono al XII sec. e compaiono nel Chronicon Casauriense come Bateju (a. 1111), Abbatejum (a. 1140). Potrebbe derivare dal nome di Bateius, (‘azione di abbattere’, ‘ cosa abbattuta’ e in particolare ‘ bosco ceduo’, ‘bosco abbattuto di recente’ dall'antico francese parlato dai Normanni invasori). In ogni caso pare certo che il paese sia nato subito dopo la fondazione della vicina Abbazia di San Clemente a Casauria.

Il centro storico è un borgo minuscolo con incantevole continuum di case interamente in pietra, stradine tortuose, strette e ripide, tutte su uno sperone di roccia che domina la Valle del Fosso Fonte Vecchia, a tratti squarciato da panorami mozzafiato. La parte più alta, invece, è costituita di case rurali in pietra con le caratteristiche dipendenze (stalle, fìenili, depositi), in buona parte ancora utilizzate dagli agricoltori locali, inframmezzate da orti e piccoli campi, nonché da alcune eleganti abitazioni signorili a due o tre piani.

La sua storia è stata segnata dal passaggio nei possedimenti di molti feudatari fino all’attribuzione nel 1583 a Margherita d’Austria e ai Farnese, cui resterà fino al 1731, data del passaggio ai borboni.
Una strenua resistenza dei briganti e degli abitanti alle truppe francesi ha caratterizzato dolorosamente le cronache locali della nascita dell’Unità d’Italia.

Nel periodo dell’unità d’Italia anche Abbateggio fu coinvolto nel fenomeno del brigantaggio borbonico; furono diversi i cittadini che si unirono alla banda della Majella, di cui facevano parte i briganti Domenico Di Sciascio di Guardiagrele e Nicola Marino di Roccamorice. Come comune indipendente, Abbateggio venne soppresso nel 1929 nell'ambito della riorganizzazione amministrativa voluta da Mussolini, che lo riunì sotto un'unica giurisdizione di San Valentino assieme a Roccamorice. Il comune di Abbateggio venne ricostituito nel 1947 con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato.

Nel centro storico metia attenzione la Chiesa della Madonna dell'Elcina: secondo una tradizione del luogo, forse attorno alla fine del XV secolo, due pastorelli muti che pascolavano le pecore nella contrada dell'Elcina videro la Vergine su un elce (il cui tronco è conservato nella chiesa): Maria diede loro il dono della parola e chiese che in quel luogo venisse eretta una chiesa a lei dedicata.

La chiesa sorge su un colle roccioso poco fuori dal centro cittadino: venne totalmente riedificata nel 1927. Al suo interno si conserva una statua alta 130 centimetri, in terracotta policroma, raffigurante una Madonna con il Bambino, libera copia di quella realizzata dallo scultore Francesco Gagliardelli per la chiesa della Mater Domini di Chieti.


Abbateggio è famoso per essere il paese del farro, antico alimento, la cui coltivazione risale alle epoche più antiche degli Egiziani e delle stirpi del Mediterraneo; anche l’antica letteratura orientale, greca, biblica e romana, parla del farro come un nutrimento abituale e come materia di offerta preziosa da presentare alle divinità.

Ad Abbateggio il farro è stato riscoperto tra le sementi di antiche famiglie contadine locali, e da anni è oggetto di attenzioni da parte di piccoli produttori locali e della Pro Loco di Abbateggio, che ha fatto sua la battaglia per la reintroduzione nella alimentazione moderna di questo antico cereale dalle sorprendenti e benefiche proprietà alimentari. La festa del farro si celebra nel mese di Agosto, in occasione della ricorrenza di San Lorenzo, il Patrono del paese. Oltre allo spettacolo delle stelle, gli avventori hanno modo di gustare i mille piatti a base di farro.


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