Abbiamo capito! Lettera aperta agli amici del cane Devil...

Devil non deve morire. Lo spam si

25 Novembre 2008   16:26  

La nostra casella di posta elettronica è da una settimana diventata impraticabile a causa di una fiumana di email inviate dagli animalisti che stanno conducendo un'agguerrita offensiva informatica per salvare la vita al cane Devil, il rottwailer che a Sanbuceto ha aggredito, uccidendolo, il giardiniere Giuseppino Ferri.
Gli animalisti chiedono che il cane non venga abbattuto come avrebbe intenzione di fare la Asl di Chieti, ma che venga affidato ad un'associazione specializzata nel recupero di animali potenzialmente pericolosi.
Di email ne abbiamo contate oltre mille e continuano ad arrivare.
Se qualche partecipante allo spam pro-Devil ci sta leggendo, vorremmo dirgli: "AB-BIA-MO-CA-PI-TO-DE-VIL-NON-DE-VE-MO-RI-RE!".
La notizia l'abbiamo già pubblicata e per di più stiamo cercando da giorni di intervistare telefonicamente il direttore della Asl di Chieti, per sapere quali siano le sue intenzioni. Ma ci stiamo scontrando con un muro di gomma.

Più di questo non possiamo fare. Devil infatti non è recluso negli scantinati della nostra redazione, e nessuno di noi sta preparando per lui una polpetta avvelenata.
Siamo inoltre persone sensibili ai diritti degli animali. Filippo un giorno ha rischiato l'incidente per evitare di schiacciare una comitiva di rospi che andavano ad accoppiarsi nel laghetto di Goriano Valli. Luca ed Alessia accudiscono con amore una cagnetta che ha subito l'amputazione di una zampa. Massimiliano, il nostro grafico, gli animali li ritaglia, li clona e li colora solo per realizzare brochure e locandine. Marco, Alessandro e Giovanna  non farebbero del male ad una mosca. E lo stesso dicasi per Diego, che però è argentino e non gli si può certo chiedere di rinunciare ad una passione fortemente radicata nelle sue tradizioni: cucinare sulla griglia fantastiche bistecche di mucca.

Forse, abbiamo pensato, gli animalisti continuano a farci bersaglio del loro odiosissimo spam perchè la notizia che abbiamo pubblicato non è stata di loro gradimento. E  allora a seguire pubblichiamo integralmente anche una delle ultime mail,  presa a caso, tra le oltre cento arrivate oggi. Repetita juvant.

Però, cari amici animalisti, sappiate  che abbiamo una forte tentazione: conservare tutti gli indirizzi mail e usarli per attirare la vostra attenzione su tutte le ingiustizie, grandi e piccole, che accadono in Abruzzo, in Italia e nel mondo. Non solo quelle che hanno come vittime cani e gatti,  balene e cardellini, cinghiali e koala,  galline e orsi, ma anche animali bipedi chiamati esseri umani.  Vi dovremmo inviare almeno venti email ogni giorno. Ovviamente non lo faremo, perchè lo spam, oltre che violare la deontologia del web,  è anche un metodo di comunicazione poco efficace e  controproducente.
Cordialissimi saluti
La redazione di Abruzzo24ore.tv

    
PER DEVIL ESECUZIONE SOSPESA MA LA ASL E' IRREMOVIBILE. LA DIFFIDA DELLA LAV. LE AUTORITA' COMPETENTI SAPPIANO ORA AGIRE CON LA DOVUTA SERENITA' DI GIUDIZIO.

In linea con quanto richiesto dalla LAV ed in seguito alle proteste pervenute presso i centralini della ASL di Chieti e del comune di San Giovanni Teatino il Servizio Veterinario, che in un primo momento appariva determinato a sopprimere immediatamente il cane dietro ordinanza del sindaco e con il consenso dei proprietari, avrebbe deciso di sospendere quella che a tutti è apparsa una condanna a morte senza processo, rimandandola al termine del periodo di osservazione previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria. La LAV nella mattinata di ieri ha provveduto quindi ad inoltrare l'inevitabile diffida alle autorità  coinvolte per evitare che al termine dei dieci giorni Devil venga comunque soppresso.
"Non si può pensare che un'esecuzione sommaria sull'onda emotiva del momento possa porre rimedio al dolore per una simile tragedia - dichiara Paolo Migliaccio, coordinatore LAV  Abruzzo - nessun proprietario può disporre, come le ultime sentenze dimostrano, del proprio cane al punto da farlo sopprimere, e qualsiasi veterinario si prestasse a farlo sarebbe passibile di denuncia per uccisione immotivata di animali; ci appelliamo al senso di responsabilità  delle Istituzioni, è bene che si chiariscano la dinamica dell'accaduto e le responsabilità  dei proprietari del cane; al termine dei dieci giorni chiediamo che il Servizio Veterinario ASL effettui una obiettiva e ponderata valutazione del cane e disponga che Devil sia affidato in custodia alle associazioni che ne hanno fatto richiesta e che hanno la competenza necessaria per la gestione di un cane che comunque in 11 anni non ha mai mostrato segnali di aggressività  e che dopo l'aggressione si è lasciato riportare nel box da un estraneo."
Per LAV e APNEC (Associazione professionale nazionale educatori cinofili) casi come quello appena accaduto devono spingerci, anziché verso un nuovo periodo di terrore nei confronti di alcune razze e di conseguenti abbandoni, a farci promotori di un cambiamento culturale che passi attraverso un'educazione dei cani basata sui principi di moderna psicologia canina, e soprattutto mediante l'informazione e il senso di responsabilità  dei proprietari. Fatti di questo genere si prestano al sensazionalismo più che alla cronaca, e alla vendetta facile piuttosto che a provvedimenti costruttivi, mentre tutti i giorni riceviamo decine di segnalazioni di maltrattamento di cani e gatti, anche le più crudeli ed efferate, che purtroppo passano nel silenzio dell'informazione.
Si deve riflettere sulle motivazioni che spingono una famiglia a comprare un cane e a chiamarlo addirittura Devil, cioè demonio. I
proprietari hanno vigilato sul proprio cane lasciato a difendere il territorio in presenza di quello che, sebbene possedesse le chiavi di
casa, potrebbe essere stato considerato un intruso rispetto al "branco familiare"? La LAV ricorda che la Procura di Chieti ha aperto un fascicolo nel quale risulterebbe indagato il proprietario del cane e che nel caso venisse accertata da parte dell'autorità giudiziaria l'omessa custodia dell'animale si potrebbe configurare per i proprietari il reato di omicidio colposo. L'Associazione si dichiara vicina al dolore della famiglia dell'operaio morto in tali tragiche circostanze, ma invita chiunque abbia l'intenzione di partecipare alla protesta o semplicemente a comunicare la propria opinione in merito alla vicenda ai seguenti indirizzi e-mail: XXXXXXXXX -  XXXXXXXXXXX  - XXXXXXXXX"

 


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