Abruzzo Engineering, che fine ha fatto la liquidazione? E i dipendenti restano appesi a un filo

28 Settembre 2011   10:56  

La liquidazione di Abruzzo Engineering sembra svanita nel nulla. Ma non era una battaglia quasi personale del presidente della Regione, Gianni Chiodi, per la meritocrazia?

La pratica per chiudere la società in house, oggi, di fatto, è in fase di stallo.

Resta ancora da sciogliere il nodo relativo al maxi debito che l'azienda ha con la Selex, società che, però, è anche socio di Abruzzo Engineering per il 30%, mentre il restante 70 è di Regione (60%) e Provincia dell'Aquila (10%). Sono circa 20 milioni di euro accumulati principalmente tra il 2008 e il 2009 nell'ambito del progetto, in gran parte realizzato, che doveva coprire l'intero territorio regionale con la banda larga.

L'azienda, ora, è nuovamente appesa a un filo: i 187 dipendenti, di cui 62 in cassa integrazione, sopravvivono solo grazie alle ordinanze del commissario che affidano alla società lavori legati alla ricostruzione. Gli affidamenti scadono a fine anno, con lo scadere degli effetti delle ordinanze.

Il Collegio liquidatore di Abruzzo Engineering, che dovrebbe occuparsi di chiudere la società, ad oggi non avrebbe neanche costituito il Fondo di liquidazione. Dipendenti e fornitori continuano ad essere pagati coi fondi della ricostruzione che il commissariato storna al Comune dell'Aquila che, a sua volta, paga.

Una recente sentenza del Tar ha confermato la natura “in house” della società.

Ma, nonostante i periodici proclami, ancora nulla si muove né in un verso né in un altro: non si procede alla chiusura dell'azienda ma neanche si rilancia la sua attività.


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