Abruzzo: esplode la polemica sull'aumento delle tasse regionali!

22 Marzo 2025   14:59  

Opposizioni all'attacco: "Biondi tace, chiediamo le dimissioni di Marsilio, Verì e Romano"

Le forze di opposizione all'Aquila hanno duramente criticato il possibile aumento delle tasse regionali annunciato dal presidente Marco Marsilio. Secondo Stefano Albano, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, questa misura rappresenta un grave atto nei confronti dei cittadini, costretti a coprire il debito sanitario accumulato dalle amministrazioni di destra sia a livello regionale che cittadino. Albano ha dichiarato che nel prossimo consiglio comunale sarà presentato un ordine del giorno per impegnare il sindaco Pierluigi Biondi a intervenire presso la Regione al fine di evitare l'aumento della tassazione. Inoltre, saranno richieste le dimissioni del Direttore Generale della ASL, Ferdinando Romano, del presidente Marsilio e dell'assessore alla salute Nicoletta Verì.

Albano ha sottolineato come, solitamente, un debito venga accumulato per investimenti volti a migliorare la qualità dei servizi. Tuttavia, in questo caso, la destra è riuscita ad accumulare in sei anni 200 milioni di euro di debito in Abruzzo, di cui 60 milioni solo nella ASL della provincia dell'Aquila, senza un corrispondente miglioramento dei servizi sanitari. L'Abruzzo, infatti, si posiziona al terzultimo posto in Italia per qualità delle prestazioni sanitarie, con la fondazione GIMBE che evidenzia come la regione sia fanalino di coda per prevenzione e sanità territoriale. Nonostante le ingenti risorse disponibili, come quelle del PNRR, destinate al rilancio e all'ammodernamento della sanità, sembra che queste siano state utilizzate in modo inappropriato, trasformandole in un "bancomat elettorale". Albano si aspetta che il sindaco Biondi difenda il territorio schierandosi contro l'aumento delle tasse, invece di coprire le spalle al presidente Marsilio. Un punto cruciale del documento sarà la tutela dei lavoratori delle ditte cui la ASL non riconosce i pagamenti.

La consigliera Simona Giannangeli ha evidenziato come la richiesta di un consiglio comunale straordinario sulla sanità da parte della maggioranza sia indicativa delle tensioni interne. Ha sottolineato lo stato critico del sistema sanitario pubblico, con un debito regionale di 200 milioni di euro, che Marsilio intende coprire aumentando la pressione fiscale sulle famiglie, nonostante le ingenti risorse ricevute nel post-Covid e dal PNRR. Giannangeli ha invitato la cittadinanza a partecipare attivamente al consiglio comunale per esprimere il proprio dissenso, chiedendo le dimissioni di Marsilio, del manager Romano e dell'assessora Verì. Ha inoltre criticato il silenzio del sindaco Biondi, definendolo vergognoso e colpevole, ricordando che l'Abruzzo è risultato terzultimo secondo il Ministero della Salute e che l'accumulo di un debito così elevato è una vergogna che richiede risposte. 

Stefania Pezzopane ha accusato l'amministrazione regionale di aver sperperato le risorse degli abruzzesi e ora di voler imporre nuove tasse per coprire i debiti accumulati durante il loro mandato. Ha ricordato come Marsilio avesse promesso di abbassare le tasse in campagna elettorale, mentre ora le aumenta per pagare i debiti. Pezzopane ha denunciato l'aumento dei debiti, delle liste d'attesa e della mobilità passiva, mentre la ASL della provincia dell'Aquila versa in condizioni disastrose. Ha invitato l'amministrazione a chiedere scusa agli abruzzesi e agli aquilani, sottolineando la necessità di un cambiamento nella gestione della sanità per bloccare la "mannaia di Marsilio".

Il consigliere Lorenzo Rotellini ha definito l'aumento dell'addizionale Irpef deciso dalla giunta Marsilio un colpo basso per i cittadini abruzzesi, già alle prese con una sanità in crisi e servizi insufficienti. Ha sottolineato l'inaccettabilità di chiedere più tasse senza spiegare come si sia generato questo debito e ha invitato Marsilio a dire la verità o a dimettersi. Rotellini ha denunciato la gestione opaca delle finanze pubbliche e la drammatica situazione del sistema sanitario regionale, con 120.000 cittadini costretti a rinunciare alle cure e livelli essenziali di assistenza tra i peggiori in Italia. Ha criticato la scelta della giunta Marsilio di far pagare il conto agli abruzzesi, chiedendo spiegazioni su come si è formato questo debito e quali scelte politiche hanno portato a questa situazione, sottolineando la necessità di soluzioni diverse dall’aumento delle tasse.

Anche il consigliere Paolo Romano ha espresso forte critica, ricordando come in passato le tasse fossero definite "il pizzo di Stato" e come Marsilio avesse promesso di abbassarle in campagna elettorale. Ha evidenziato che, nonostante queste promesse, l'amministrazione è riuscita ad accumulare un debito sanitario di 200 milioni di euro, con una carenza cronica di servizi sanitari e liste d'attesa talmente lunghe che 120.000 abruzzesi rinunciano alle cure. Romano ha chiesto le dimissioni del manager della ASL, sottolineando la necessità di ricostruire una credibilità persa da troppo tempo e che la Lega, promotrice del consiglio straordinario, prenda posizione chiara sulle criticità segnalate.

In chiusura, il consigliere Stefano Palumbo ha ribadito come il centrodestra abbia condotto la sanità regionale al collasso, con un debito fuori controllo e un sistema sanitario inefficiente. Ha sottolineato come molti cittadini siano ormai costretti a ricorrere alla sanità privata per ovviare alle liste d’attesa interminabili, mentre il debito nella provincia dell’Aquila ha raggiunto 60 milioni di euro.

Le opposizioni chiedono quindi le dimissioni immediate dei vertici ASL e della giunta Marsilio, ritenendoli responsabili della situazione. Il consiglio comunale straordinario di lunedì sarà dunque un momento cruciale, sia per il dibattito politico sia per la mobilitazione dei cittadini, chiamati a far sentire la loro voce contro quella che viene definita una gestione fallimentare della sanità regionale.


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