Abruzzo in rosa. Cresce l'occupazione femminile nelle imprese

Ancora troppo poche le donne al vertice

06 Marzo 2009   19:53  
Abruzzo leader nel Sud per l'occupazione femminile, ancora poche tuttavia le donne al timone di un'azienda. Ad affermarlo un'indagine del Centro studi Elabora-Confccoperative presentata oggi presso la sala Camplone della Camera di Commercio di Pescara. Secondo i dati forniti dalla ricerca, a fronte di un dato complessivo meridionale del 48,4%, la nostra Regione si attesterebbe al 51% riguardo il tasso di occupazione rosa nel tessuto socio-lavorativo nazionale. Un dato che per quanto positivo risulta ancora troppo distante dagli obiettivi di Lisbona: entro il 2010 infatti la percentuale di donne occupate dovrà salire almeno al 60%, tetto percentuale già ampiamente raggiunto e addirittura superato dalle Regioni del Centro e del Nord Italia dove il tasso di occupazione registrato nell'ambito della cooperazione sociale ha raggiunto il 60,7%.

Abruzzo, piccole socie crescono. In significativo aumento anche le quote rosa del settore delle cooperative. La presenza del femminile tra i soci si attesta infatti intorno al 34%, raggiungendo picchi del 64,5% all'interno delle cooperative sociali. Tra le cooperative di consumo e distribuzione ben il 57,9% degli addetti è rappresentato dall'occupazione femminile, un dato che sale addirittura al 70% se la prospettiva viene ristretta ai supermarket.

Donne al vertice. Nonostante una così intensa e capillare partecipazione femminile al mondo del lavoro abruzzese, il ruolo di guida nelle cooperative nostrane viene occupato prevalentemente dagli uomini. Solo in 75 casi su 400 troviamo una donna a capo di una cooperativa, per un dato percentuale che non supera il 19% del totale di occupati. In questo caso tuttavia, la questione non riguarda più soltanto la Regione verde, ma l'Italia intera. In riferimento ai ruoli apicali e agli ostacoli che portano le donne abruzzesi a rinunciarvi, la situazione sembra essere totalmente in linea con quella nazionale attualmente ferma al 21%.

CHIETI E TERAMO CITTA’ ROSA

Le Province abruzzesi più virtuose in relazione al numero di donne a capo di una cooperativa sono Chieti, con 31 donne presidente(8% occupazione ruoli apicali) e Teramo, che ne conta 22( 4,5%), stessa posizione invece per L'Aquila e Pescara, che con 11 donne presidente condividono il terzo e ultimo posto della classifica regionale elaborata da Confcooperative.

VERSO UN NUOVO EQUILIBRIO

Oggi la donna italiana punta su tre obiettivi essenziali: amare, lavorare, diventare madre. Il nuovo equilibrio esistenziale individuato dal femminile occidentale sembra stia varcando la soglia della dimostrazione per confluire in quello maggiormente autentico dell'autorealizzazione personale. Ora non si tratta più di far valere un diritto, quanto di vederlo applicato e concretizzato nella propria sfera quotidiana. Non che i problemi siano finiti, anzi. Soltanto è avvenuta una maturazione: il maschile non è più l'opposto, ma l'elemento complementare di una coppia consapevole che la riuscita implica il gioco di squadra, il rispetto reciproco, le famose pari opportunità, altrimenti non v'è crescita, e nemmeno gusto.

IL COMPROMESSO VIRTUOSO

Secondo l'ultimo sondaggio online di Psychologies, le donne italiane ritengono sia possibile essere "professioniste realizzate e allo stesso tempo madri serene". Circa il 61% delle intervistate dichiara di riuscire a raggiungere quotidianamente - complice un mix di coraggio, fatica e fantasia- l'agognato equilibrio tra vita familiare e sfera lavorativa. Un compromesso virtuoso- commentano i promotori dello studio- che scaturisce dalla "libera scelta", espressa "in nome di una realizzazione personale a tutto campo, che non riesce più a esaurirsi nell'essere solo moglie e madre. Una conciliazione perseguita soprattutto con la consapevolezza che un lavoro che piace influisce positivamente anche sulla relazione con il partner e con i figli, così come la maternità rappresenta un'esperienza che può arricchire la professionalità di una donna".

Dall'indagine,condotta su un campione di 1908 soggetti e realizzata in partnership con l'Università Cattolica di Milano, l'azienda cosmetica Avon e Radio 24, emerge in effetti una nuova complicità di coppia: nel 75% dei casi le donne intervistate hanno dichiarato di sentirsi appoggiate, incoraggiate e comprese dai rispettivi partner, che condividono la loro scelta lavorativa. Lo studio di Psychologies evidenzia altri 2 significativi dati: 59% è il dato percentuale delle donne che lavorano per scelta e non per necessità, 46% quello relativo al numero di donne che considerano il lavoro come possibilità di gratificazione personale e componente dell'identità.

Secondo Stefano Gheno, docente di psicologia sociale all'Università Cattolica di Milano, "Vent'anni fa questi concetti non potevano nemmeno essere affermati" tanto era trasgressivo inquadrare il femminile nell’ottica di un nuovo protagonismo sociale e politico. Nel quadro attuale invece è dipinta una donna protesa verso l'infinito. Non più ancella, non più seconda, semplicemente una con se stessa, totalmente immersa nella vita e nella libera espressione della propria vocazione.  


gdc



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