Abruzzo sull'orlo del baratro: servono 360 mln entro l'anno

L'infinito debito della sanità

04 Dicembre 2010   14:41  

Un salasso, una catastrofe annunciata, contro cui nulla è servito stringere la cinghia da almeno tre anni. La Regione Abruzzo dovrà trovare 360 milioni di euro per coprire disavanzi pregressi legati alla sanità e generati dal 2004 al 2007.

Gli abruzzesi dovranno cioè pagare un conto salatissimo per colpa degli sprechi e della inettitudine politica e finanziaria delle passate amministrazioni, di centrodestra e di centrosinistra, da Pace a Del Turco, che hanno fatto esplodere il debito sanitario, che non hanno preso il toro per le corna, per motivi che sarà anche la magistratura a chiarire.

Il triste annuncio lo ha dato in conferenza stampa questa mattina il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, alla luce di quanto emerso nell'incontro del Tavolo tecnico di monitoraggio che si è tenuto il 2 dicembre presso il ministero dell'Economia e delle finanze.

Il nuovo clamoroso ammanco è dovuto al mancato ripristino di fondi usati per altro, e sarà curioso capire per cosa, e che invece dovevano essere assegnati alla riduzione del debito, che ricordiamo con il tempo lievita a causa degli interessi. Insomma c'è una generazione di abruzzesi, non solo amminstratori e nutriti stuolo di clientes, famigli e e questuanti, che hanno vissuto da cicale, e talvota hanno lautamente banchettato lasciando il conto alle nuove generazioni. 

Gli stessi anziani e ricchissimi poltici protagonisti da alemeno vent'anni nelle prossime ore si accuseranno avicenda di essere i rtesponsabili della catastrofe.

Il rischio serio è che ora in una regione già in ginocchio a causa della crisi economica e del terremoto, si dovranno aumentare ulteriormente le tasse, oltre i limiti non sopportabili nè dalle imprese nè dai cittadini impoveriti. Il presidente Chiodi lo esclude, del resto è strato questo il punto centrale dell suo programma elettorale.

Fatto sta però che in 20 giorni bisogna trovare 360 milioni di euro, e questo significa comunque tagli pesanti, clamorosi, selvaggi al bilancio.

Lo conferma lo stesso Chiodi sconsolato: "Si aggiungeranno altri tagli a quelli previsti dalla manovra Tremonti. Taglieremo tutto ciò che è necessario tagliare e sto cercando di ottenere l'anticipazione di alcuni fondi, ma non è detto che ce la faremo".


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