L'ex parlamentare Filippo Piccone e il sindaco di Celano, Settimio Santilli, sono tra i 29 rinviati a giudizio nell'ambito dell'inchiesta "Acqua Fresca" che riguarda presunti appalti pilotati nel comune di Celano. Il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, ha emesso il provvedimento, cadendo comunque alcune accuse significative.
Il sindaco Santilli affronterà il processo per falso ideologico riguardante due delibere relative a contributi a un premio e a una società sportiva, ma l'accusa di peculato legata al "sistema Celano" è caduta. Anche per l'ex senatore Piccone, presunto dominus delle operazioni, è stato alleggerito il quadro accusatorio: l'accusa di corruzione con merce di scambio è stata scartata.
L'inchiesta, avviata nel 2021, ha coinvolto 33 indagati accusati di vari reati, tra cui istigazione alla corruzione, tentato peculato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e altri. Oltre a Santilli e Piccone, tra gli imputati figurano numerosi nomi tra cui Luigi Aratari, Fabrizia Aveani, Daniela Santilli e molti altri.
Alcuni indagati sono stati prosciolti dalle accuse, tra cui Selvaggia Iannotti, Francesco Stornelli, Luca Piccirillo e Fabrizio Confortini.
Il sindaco Santilli ha commentato la lettura dei dispositivi dichiarando: "Nel comune di Celano non c'è stato traffico di regali o denaro in cambio di lavori, questo dispositivo ridimensiona il quadro accusatorio dopo anni di sofferenza".