Acque balneabili in Abruzzo: il Wwf contesta i dati della Regione

01 Luglio 2013   12:51  

''Il 97,3% delle acque abruzzesi è balneabile, di questo dato l'80% presenta una balneazione "eccellente", il resto "buona". È questo lo stato di salute delle acque regionali che emerge dai numeri, relativi all'anno 2012, in possesso della Regione Abruzzo che sono stati oggetti di una "elaborazione erronea e fuorviante" da parte del ministero della Salute. Le affermazioni sono dell'assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio, che ha presentato pochi giorni fa il rapporto sulle balneabilità delle acque regionali,

Il WWF oggi però interviene per fare chiarezza sui dati relativi alla qualità delle acque di balneazione in Abruzzo e accusa: ''Sono esclusi dal calcolo delle conformità i tratti oggi vietati ma potenzialmente balneabili il che equivale a valutare lo stato di salute dei cittadini escludendo i malati gravi.

Il WWF allega al comunicato:

- le slides presentate dal Ministero della Salute lo scorso 17 giugno 2013 (in particolare la tabella riassuntiva con i dati per singola regione, ripresa dalle principali agenzie di stampa nazionali;

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- l'allegato A alla delibera 2013 della Regione Abruzzo sull'individuazione e classificazione dei tratti potenzialmente balneabili lungo il nostro litorale.

 

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E spiega quanto segue: 

''Basta un confronto, anche solo visivo, tra questi due documenti per evidenziare come i dati del Ministero e quelli della Regione per quanto riguarda le “non conformità” siano identici in quanto in entrambi i documenti si riporta una percentuale del 15% delle stazioni di monitoraggio.

Pertanto questo dato è assodato per tutti.

Rispetto ai dati ministeriali concordiamo sull'importanza di aggiungere, ai dati espressi in % sulle stazioni, anche i dati (e le relative percentuali) sui km di costa conformi, non conformi e chiusi, anche perché la densità di punti di campionamento varia da regione.

Non paiono reggere, invece, “spiegazioni” tese a dare interpretazioni discutibili circa le modalità di campionamento, anche rispetto alle altre regioni.

Infatti, basta consultare le mappe interattive (con tanto di punto di prelievo per singolo tratto di costa) consultabili sul sito http://www.portaleacque.salute.gov.it/ per rendersi facilmente conto che:

a) l'ARTA, come le agenzie di tutte le altre regioni, non monitora le aree del tutto vietate come le foci dei fiumi e i porti (non potenzialmente balneabili);

b) l'ARTA monitora tutti i tratti di costa individuati dalla Regione Abruzzo con Delibera Regionale come potenzialmente balneabili, compresi alcuni tratti a nord e sud delle foci fluviali.

Tale situazione è simile a quella che si ritrova nelle altre regioni italiane (basta, come detto, collegarsi al sito del ministero della salute e verificare la posizione dei punti di monitoraggio, ad esempio, per la vicina regione Marche).

Pertanto queste aree che oggi sono critiche e che vengono giustamente inserite, spesso su richiesta dei comuni perché potrebbero in futuro migliorare con interventi radicali sulla depurazione, non devono essere scorporate dal conteggio per aumentare la % di stazioni conformi.

Sarebbe come voler valutare la condizione di salute di una popolazione escludendo dal conteggio i malati gravi.

Rileviamo, tra l'altro, che dalla scorsa settimana e fino a questa mattina, sul sito dell'ARTA vi è un annuncio che avverte sull'indisponibilità dei dati aggiornati relativi a giugno 2013 per “problemi tecnici” non meglio specificati.

Quelli relativi ad aprile e maggio 2013 comunque segnalano sostanzialmente le stesse criticità emerse nel 2012 (tanto che l'ARTA stessa aveva parlato il 9 maggio fa del 12% delle stazioni non conformi per quest'anno, includendo correttamente le aree di criticità conclamata).

Il WWF auspica che le oggettive problematiche relative all'inquinamento dei corsi d'acqua che si ripercuote sulla balneabilità di diversi tratti costieri non venga affrontata con la politica dello struzzo perché l'acquisizione della consapevolezza è l'unica strada per porre rimedio e assicurare al settore del turismo abruzzese un futuro roseo che merita.

Per quanto riguarda la qualità dell'informazione nel settore delle acque di balneazione, citiamo due siti delle agenzie regionali di altre regioni come esempio di ciò che si potrebbe fare per evitare interpretazioni disparate sui dati e offrire un servizio utile ai cittadini.''

 


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