Acs Atessa: a rischio 23 lavoratori, la Uilm - Uil convoca lo sciopero

22 Giugno 2011   19:42  

La Uilm-Uil di Chieti ha convocato per lunedi' prossimo lo sciopero generale dei metalmeccanici della provincia per la decisione da parte della direzione della Acs di Atessa di licenziare i 23 dipendenti e di trasferire l'attivita' a Cassino (Frosinone). L'Acs produce la schiumatura per i sedili destinati ai furgoni della Sevel, i quali vengono poi assemblati dalla Isringhausen di Atessa (Chieti).

Lo sciopero generale, che si terra' lunedi' a partire dalle 9.30 proprio davanti i cancelli della Isringhausen, e' stato deciso oggi dopo l'incontro sindacale "negativo" tenutosi nel pomeriggio con i vertici dell'Acs nella sede dell'Associazione degli Industriali di Chieti. "L'azienda metalmeccanica ACS di Atessa produce da anni la schiumatura per i sedili destinati ai furgoni della Sevel - si legge in una nota del segretario della Uilm-Uil, Nicola Manzi - pertanto riteniamo ingiusta e incomprensibile la decisione, presa dagli azionisti e dalla direzione dell'ACS, di chiudere l'impianto di Atessa, spostare la produzione allo stabilimento di Cassino per poi riportare il prodotto in Val di Sangro a rifornire la Isringhausen, l'azienda che assembla i sedili per la Sevel. Tale decisione e' tanto piu' inspiegabile considerando che la Sevel e' l'unico stabilimento Fiat in Italia che assume e lavora a pieno ritmo con turni straordinari aggiuntivi, con una produzione per il 2011 che superera' ampiamente i 215.000 furgoni previsti.

Ma nonostante questo l'ACS licenzia tutti e chiude. Vogliono portarci via il lavoro. In questo momento drammatico di crisi in cui versano le aziende metalmeccaniche della provincia di Chieti - continua la nota - sottrarre e portare via le produzioni per la Sevel affidate alle aziende di Val di Sangro, sarebbe il primo pericoloso scippo del lavoro che aprirebbe scenari preoccupanti per tutta la provincia. Il rischio per i lavoratori metalmeccanici di Chieti e' che altre aziende potrebbero seguire questo esempio a discapito di tante famiglie e dell'economia del nostro territorio. Abbiamo le aree industriali Vasto, San Salvo, Gissi, Val di Sangro e Chieti Scalo in sofferenza da anni - conclude la nota - troppi posti di lavoro persi per colpa della crisi, tante aziende chiuse e tanta, troppa disoccupazione diffusa tra donne e uomini di tutte le eta'. Il lavoro non si tocca, non possiamo e non dobbiamo permetterlo.


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