Adriano Celentano mette a rischio censura "Servizio pubblico" di Michele Santoro?

In tv si può davvero dire tutto?

23 Febbraio 2012   11:07  

La partecipazione di Adriano Celentano a "Sanremo 2012" era stata accompagnata da un'infinita trattativa tra l'entourage del Molleggiato e la Rai per far si che il cantante avesse piena libertà di espressione. Il risultato lo conoscono tutti, con la tv pubblica che dà il suo placet e le successive polemiche dopo gli interventi sul palco dell'Ariston.


Il precedente deve aver allertato non poco Sandro Parenzo, direttore di Telelombardia (una delle emittenti locali che trasmette "Servizio pubblico", la trasmissione di Michele Santoro che stasera avrà come ospite Adriano Celentano), il quale ha chiesto espressamente di conoscere in anticipo il contenuto dell'intervento del Molleggiato.


Parenzo vuole cautelarsi da eventuali richieste di danni e querele da coloro che potrebbero sentirsi offesi dalle dichiarazioni di stasera di Adriano Celentano. Di qui nasce la richiesta: o sarà possibile esercitare un controllo sul testo dell'intervento del Molleggiato, oppure qualcuno dovrà presentare una fideiussione bancaria in grado di garantire che in caso di procedimento giudiziario le tv locali non dovranno sborsare un euro.


Al di là delle facili dichiarazioni sulla libertà d'espressione, Michele Santoro si trova ad affrontare l'altra faccia della medaglia di quella sua sbandierata volontà di uscire fuori dai soliti circuiti televisivi per avere mano libera nelle scelte editoriali. Il diktat, infatti, qui risulta forte e chiaro: o il conduttore/giornalista permetterà alle tv locali di esercitare il controllo richiesto, oppure le tv locali potrebbero optare per l'oscuramento del discorso di Adriano Celentano.


La domanda sorge spontanea: ma in tv si può davvero dire tutto?


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