Agricoltori custodi del Parco, al via il progetto Feronia

05 Marzo 2012   12:53  

Si avvia a completamento la rete degli Agricoltori Custodi del Parco. E’ stato avviato, infatti, con il progetto “Feronia”, il recupero della antiche varietà colturali del versante reatino e ascolano dell’area protetta.

Il progetto, che proprio in questi giorni viene presentato ai coltivatori locali, fa seguito ai precedenti tre realizzati con successo rispettivamente nella provincia dell’Aquila, nel 2009, con il Progetto “Cerere”, nel versante teramano con il progetto “Demetra” del 2010 e, nel 2011, nel settore pescarese attraverso il progetto “Persefone”.

Come per le precedenti esperienze, i destinatari del progetto sono i coltivatori, cioè tutti coloro che coltivano anche un piccolo orto familiare, i quali in tal modo entrano a far parte attivamente di una rete di scambio del materiale vegetale: una rete di agricoltori che diventano di fatto “custodi” del patrimonio recuperato.

A fronte dell’impegno assunto con l’Ente Parco, essi ricevono un piccolo contributo economico a titolo di risarcimento spese, per la coltivazione, la moltiplicazione e lo scambio dei semi con gli altri agricoltori. I tecnici del Servizio Agro Silvo Pastorale del Parco garantiscono la necessaria assistenza tecnica in tutte le fasi del progetto.

Parallelamente, si effettuano studi botanici e storico-antropologici sulle varietà ritrovate, per giungere, come accaduto già con Cerere e Demetra, a realizzare una specifica pubblicazione attraverso la quale comunicare e divulgare la cultura della diversità agricola e le specificità del patrimonio locale.

Attraverso il progetto l’Ente Parco riconosce l’importanza del ruolo svolto dagli agricoltori nel mantenimento delle pratiche agricole tradizionali e nell’uso di semi appartenenti a varietà a diffusione strettamente locale, magari ricevuti in eredità e custoditi gelosamente nelle cantine per l’anno successivo.

Infine, il percorso verso la valorizzazione dei prodotti territoriali centra anche un altro importante obiettivo: quello di creare un positivo spirito di collaborazione tra gli agricoltori rafforzando il principio del libero scambio delle sementi a garanzia della biodiversità. Molto più di un baratto, ma anche condivisione d’idee, conoscenze e, soprattutto, consapevolezza che recuperare semi, coltivarli, riprodurli e condividerli con altri sia un dovere e una responsabilità nei confronti delle generazioni future e della vita stessa.


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